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23/07/2014

Crollano anche le esportazioni, futuro nero sull'Italia

Certo che per un governo sicuro di mettere in moto la ripresa – a chiacchiere – questi dati economici rappresentano una smentita clamorosa. E man mano che il tempo passa anche un contafrottole professionale come Renzi farà sempre più fatica a scaricare la responsabilità sui predecessori...

Implacabile come l'oggettività, l'Istat ha reso noti stamattina i dati relatici all'andamento del commercio estero. Un disastro. Nel mese di giugno le esportazioni si contratte in modo vertiginoso (-4,3%) rispetto al mese precedente; mentre le importazioni sono cresciute (+1,9%).

La flessione congiunturale delle vendite verso i paesi extra Ue – specifica l'Istituto – è in larga misura spiegata dalla riduzione dell'export di beni strumentali (-10,8%); ovvero a uno dei settori di punta della manifattura italiana (marchi di lusso a parte). Ma si tratta comunque di una flessione generalizzata, visto che soltanto le vendite di prodotti intermedi sono in espansione (+2,4%).

La crescita congiunturale dell'import (+1,9%) interessa tutti i principali comparti ad eccezione dell'energia (-5,7%). Il che ha una logica chiara: qui si produce di meno, quindi si consuma meno energia. Ma al netto della componente energetica le importazioni crescono del 6,1%, quindi ci stiamo “sbilanciando” pericolosamente. In particolare, i prodotti intermedi registrano una crescita congiunturale del 9,6%.

Se si prendono invece in considerazione i primi sei mesi dell'anno, entrambi i flussi commerciali presentano una diminuzione tendenziale, più marcata per le importazioni (-4,6%) che per le esportazioni (-2,2%). Dal lato delle importazioni, al netto della componente energetica, si rileva un tasso tendenziale positivo (+4,1%).

A dispetto dello sbilanciamento progressivo, comunque, a giugno viene ancora rilevato un avanzo commerciale per 2,2 miliardi di euro. Eravamo già un'economia “export oriented”. Il problema è che il mercato interno non tira più, vista la generale contrazione dei redditi da lavoro e quindi anche dei consumi di massa.

Ma non vi preoccupate. Le “riforme” di Renzi sono tutte mirate a peggiorare di molto questa situazione...

Il rapporto completo dell'Istat.
Le serie storiche.

Fonte

L'Argentina di fine anni '90 è sempre più vicina.

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