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01/07/2014

Il ‘Papa’ islamico chiamato Califfo. L’islam che verrà


Quando la politica impone un ripasso della storia. Rinasce il califfato islamico. Il conflitto tra sunniti e sciiti in Siria e Iraq ci dice che la geografia politica mediorientale sarà presto tutta da ridisegnare. Un nuovo mondo che si impone prepotente alla comunità internazionale che ha paura.

Abu Mohammad al-Adnani, portavoce degli insorti sunniti che stanno cancellando l’Iraq dalla carta geografica, ha annunciato che le parole “Iraq” e “Levante” spariscono definitivamente dalla sigla ISIS e che il suo capo, o meglio Califfo, è ora ufficialmente Abu Bakr al-Baghdadi, che ‘ha accettato la designazione con un giuramento di fedeltà ed è così diventato Califfo dei musulmani ovunque nel mondo’. Si impone un ripasso storico accelerato per capire mondi in cui la storia corre molto più lentamente che a casa nostra. Il Califfo è il luogotenente pro tempore di Allah sulla terra. Un Papa.


Il Califfo è ‘Comandante di credenti’, successore politico più che spirituale di Maometto nella sua funzione di capo della Umma, il popolo dei credenti. Come accaduto per i Papi cristiani, reggere il ruolo non è stato facile. Molto meno facile. Califfi arabi pencolanti tra Siria, Baghdad, Arabia, sino a metà del 1200 quando i mongoli cancellarono il califfato. A farsi Papa musulmano ci provarono da allora in molti, ad Aleppo, al Cairo, sino all’ottomano Selim II che si portò mantello e spada del Profeta ad Istanbul e si fece califfo dei musulmani. Poi 100 anni fa Ataturk ne fece piazza pulita.

Mentre l’Iraq sta scomparendo come entità statuale e le cartine geografiche andranno ridisegnate, tra il territorio iracheno e siriano è nato il primo “Califfato Islamico” della storia contemporanea per volere degli jihadisti dello Stato Islamico dell’Iraq e del Levante, che d’ora in avanti vogliono essere chiamati soltanto “Stato Islamico”. La ricostituzione del ‘Califfato’ è un risultato pesante per l’intero mondo musulmano e per i sunniti, e corrisponde all’area sotto controllo di ISIS: tra Iraq e Siria a nord, tra Mosul (Iraq) e i sobborghi di Aleppo (Siria), fino a sud da Deir az Zor (Siria) a Rutba (Iraq).

Volontari sciiti alle difesa di Baghdad
Di fatto le nuove entità statuali che si stanno formando chiedono inedite soluzioni alle guerre in corso in Siria e in Iraq, ma la politica e la diplomazia del mondo non sembra in grado di elaborare nuove strategia nei tempi veloci delle crisi in corso. Anche se, tra le due superpotenze, il Cremlino sembra avere le idee più chiare con l’invio dei primi aerei da caccia Sukhoi che si aggiungono al supporto sul terreno che la Russia già fornisce all’Iran e al regime siriano.Washington, invece, ci sta abituando all’incertezza e ai tentennamenti sulle decisioni politiche necessarie sul Medio Oriente.

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