A Berlino nel vertice dei ministri degli Esteri di Ucraina, Russia, Francia e Germania accenni di ottimismo sul poco o nulla concordato. ‘L’accordo sulla necessità di una intesa’: tra il ridicolo e l’assurdo. Tradotto, nessun accordo salvo essere d’accordo che un accordo sarebbe necessario. Scemi.
Le notizie arrivano spezzettate: contabilità di guerra a Kiev; dieci civili morti vicino Lugansk tra cui una bimba di 5 o 6 anni; forse l’arresto di un capetto dei separatisti dell’Est. Tutto da verificare, episodi senza quadro d’insieme, come se la crisi Ucraina fosse in pausa estiva: si combatte e ci si ammazza sempre, ma con moderazione, in attesa della ‘Madre di tutte le battaglie’ quella che l’Ucraina anti russa dovrà combattere col Generale Inverso senza il gas di Mosca. O pagare o morire. O cedere sul fronte politico. Intanto, tra una quasi tregua e l’altra si fanno un po’ di conti.
Cingolato nelle mani dei separatisti filo russi nell’Est Ucraina |
Interessante la riconosciuta disponibilità della Russia a garantire l’accesso alle guardie di confine ucraine al territorio russo, per partecipare al controllo dell’attraversamento dei confini nei check point di Gukovo e Donetsk nel momento in cui la tregua sarà ufficialmente in vigore. Il ministro degli Esteri ucraino Klimkin ripropone, per dovere di bottega, la ‘totale accettazione’ del piano di pace del presidente Poroshenko, ma poi accetta il triangolo tra Ucraina, Russia e l’ Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa, l’Osce. Tutti a correre perché ad est l’estate è breve.
Ma siamo ancora alla ‘melina’, stupidario delle parole. “Raggiunto l’accordo su un documento che esprime la necessità di arrivare rapidamente a un’intesa su condizioni per una tregua stabile e a lungo termine”. Ridicolo. Dagli arzigogoli ai fatti, il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha affermato che la Russia lavorerà al rilascio degli osservatori Osce ostaggio dei separatisti. In cambio Mosca si aspetta da Kiev un nuovo cessate il fuoco. Nel gioco antico dello “sbirro buono” e di quello cattivo, a mostrare i denti tocca questa volta al primo ministro russo Dmitri Medvedev.
Blindati dell’esercito ucraino operativi nella zona di Donetsk |
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