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03/07/2014

In Ucraina la guerra della breve estate. Poi servirà il gas


A Berlino nel vertice dei ministri degli Esteri di Ucraina, Russia, Francia e Germania accenni di ottimismo sul poco o nulla concordato. ‘L’accordo sulla necessità di una intesa’: tra il ridicolo e l’assurdo. Tradotto, nessun accordo salvo essere d’accordo che un accordo sarebbe necessario. Scemi.

Le notizie arrivano spezzettate: contabilità di guerra a Kiev; dieci civili morti vicino Lugansk tra cui una bimba di 5 o 6 anni; forse l’arresto di un capetto dei separatisti dell’Est. Tutto da verificare, episodi senza quadro d’insieme, come se la crisi Ucraina fosse in pausa estiva: si combatte e ci si ammazza sempre, ma con moderazione, in attesa della ‘Madre di tutte le battaglie’ quella che l’Ucraina anti russa dovrà combattere col Generale Inverso senza il gas di Mosca. O pagare o morire. O cedere sul fronte politico. Intanto, tra una quasi tregua e l’altra si fanno un po’ di conti.

Cingolato nelle mani dei separatisti filo russi nell’Est Ucraina
Per capire qualcosa si cerca di prendere le distanze dal campo di battaglia. A Berlino, nel vertice dei ministri degli Esteri di Ucraina, Russia, Francia e Germania, accenni di ottimismo: un nuovo cessate il fuoco nell’Ucraina dell’est è più vicino. Al termine del vertice, il ministro degli Esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier, che aveva definito il cessate il fuoco “condizione necessaria per un negoziato che guidi l’uscita dalla crisi”, ha annunciato che il confronto ha prodotto “misure” che puntano a quel risultato. Astruso linguaggio diplomatico per far capire senza ancora poter affermare.

Interessante la riconosciuta disponibilità della Russia a garantire l’accesso alle guardie di confine ucraine al territorio russo, per partecipare al controllo dell’attraversamento dei confini nei check point di Gukovo e Donetsk nel momento in cui la tregua sarà ufficialmente in vigore. Il ministro degli Esteri ucraino Klimkin ripropone, per dovere di bottega, la ‘totale accettazione’ del piano di pace del presidente Poroshenko, ma poi accetta il triangolo tra Ucraina, Russia e l’ Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa, l’Osce. Tutti a correre perché ad est l’estate è breve.

Ma siamo ancora alla ‘melina’, stupidario delle parole. “Raggiunto l’accordo su un documento che esprime la necessità di arrivare rapidamente a un’intesa su condizioni per una tregua stabile e a lungo termine”. Ridicolo. Dagli arzigogoli ai fatti, il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha affermato che la Russia lavorerà al rilascio degli osservatori Osce ostaggio dei separatisti. In cambio Mosca si aspetta da Kiev un nuovo cessate il fuoco. Nel gioco antico dello “sbirro buono” e di quello cattivo, a mostrare i denti tocca questa volta al primo ministro russo Dmitri Medvedev.

Blindati dell’esercito ucraino operativi nella zona di Donetsk
Senza giri di parole: “In autunno crisi totale del gas”. Il premier russo ha previsto una crisi “totale” sul fronte del gas entro il prossimo autunno, dopo che il mese scorso il colosso energetico Gazprom ha tagliato le forniture della Russia a Kiev. “L’Ucraina il gas non lo paga”, ha ricordato Medvedev, “il suo debito è enorme. Prendono il gas da depositi clandestini. In autunno ci sarà quindi una crisi globale del gas”. Ovviamente l’Ucraina può cercare gas dall’Europa - riconosce Medvedev - ma la Russia ha diritto di ‘proteggere i suoi mercati’. Tradotto, ‘l’Ue non pensi di regalare il nostro gas all’Ucraina’.

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