L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ieri ha approvato a larga
maggioranza una risoluzione che chiede a Tel Aviv di risarcire Beirut
per i danni provocati dallo sversamento di greggio sulle coste libanesi,
causato dai raid israeliani durante la guerra del 2006.
La cifra stabilita di circa 700milioni e 300mila euro riguarda i
danni diretti e indiretti provocati dal bombardamento delle cisterne di
petrolio stoccate nella centrale elettrica di Jiyyeh, colpite dalle
bombe israeliane. Ma furono colpiti anche altri impianti industriali e
diverse cisterne di idrocarburi ubicate lungo la costa. Nel
Mediterraneo si riversarono dalle 10mila alle 15mila tonnellate di
greggio. Il disastro interessò oltre 170 chilometri di costa e la
chiazza, ampia circa dieci chilometri, raggiunse le coste siriane e
minacciò quelle turche e cipriote. Oltre al petrolio, si riversarono in mare sostanze chimiche che hanno contaminato aria, fiumi e terreno, secondo un rapporto redatto da Greenpeace. Con effetti potenziali sulla salute di oltre due milioni di persone, la metà della popolazione libanese.
A favore della risoluzione hanno votato a favore 170 Paesi. In tre si
sono astenuti, mentre Israele, Stati Uniti, Canada, Australia,
Micronesia e Isole Marshall hanno espresso parere contrario.
La risoluzione, che parla di “disastro ambientale”, non è
vincolante ed è improbabile che Tel Aviv accetti di pagare il
risarcimento che per la prima volta è stato quantificato in base a studi scientifici che hanno calcolato i danni diretti e indiretti di uno dei peggiori disastri ambientali della storia mondiale.
Già in passato l’Assemblea generale Onu aveva esortato Israele a
risarcire il Libano, ma Tel Aviv ha sempre rifiutato e con ogni
probabilità manterrà questa posizione anche questa volta.
Tuttavia, per Beirut è una vittoria che potrebbe aprire la strada ad
altre richieste di risarcimenti, ha spiegato l’inviato libanese al
Palazzo di Vetro, Nawaf Salam. “Questa decisione afferma la volontà
della maggioranza della comunità internazionale di attribuire ai Paesi
le responsabilità dei propri atti illegittimi, di cui è un chiaro esempio
l’attacco israeliano a Jiyyeh nel 2006”.
Fonte
A cosa cazzo servono le risoluzioni internazionali se poi non sono vincolanti...
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