E’ un pochino che non scrivo nulla e scommetto che non vi sono mancato.
Stavo giustappunto pensando di scrivere qualcosa riguardo la percezione dei corpi, solo che poi si è sollevato il gran macello riguardo le dichiarazioni di Miss Italia, e quindi.
Ragazzi, devo dirlo, certe cose mi fanno ammattire.
Ammattire nel senso che vengo colto da momenti di ilarità incontrollata, nel senso che sono proprio divertito.
Voglio dire, Miss Italia dice due stronzate riguardo una cagata e tutti s’infiammano, corrono verso la Bastiglia per far rotolare la testa del Re.
Erri De Luca prende otto mesi – otto mesi, duecentoquarantagiorniperdìo – e nessuno dice nemmanco bah.
E, insomma, queste cose mi divertono. Molto.
E, sempre insomma, mi viene in mente la manifestazione del primo maggio, quella dei No Expo, con conseguente contromanifestazione domenicale intitolata #NonToccateMilano – che, voglio dire, nome più infelice non poteva proprio essere scelto –.
E mi vien da pensare che, al netto dei danni, la devastazione di sessanta metri di una via del centro città – sessanta metri, non l’intera wannabebigcity – ha indignato molto di più il comune cittadino di, in ordine sparso:
- Tangenti prese e date per costruire area Expo
- Il fatto che con soldi pubblici sia stato finanziato un evento che dà introiti ai privati
- Che per costruire la bellissima area Expo siano stati dissodati terreni inquinati
- Che siano state distrutte tre grandi aree verdi per cementificare un’intera area
- Che l’area costruita verrà, probabilmente, concessa a quei simpaticoni di CL per organizzare il loro meeting
- Che l’area costruita rimarrà, per sua gran parte, inutilizzata e comunque inibita al comune cittadino, che in questi giorni, festoso e gaudente, si aggira per i padiglioni convinto di stare facendo davvero – diòs mio – un viaggio nel mondo
E quindi, niente, mi vien da pensare a quel detto del tal tizio che guarda il dito e non la luna.
Mi vien da pensare che il black bloc sia sì criticabile, ma non per i motivi che sono stati, vengono, verranno sempre addotti.
Mi piace il fatto che le persone vengano attratte dalle cose veramente futili e non, invece, da quelle un po’ più pregne d’un qualche contenuto.
E i fatti del primo maggio di Milano ne sono un lampante esempio, a mio parere.
Non dirò che cos’è per me Expo, perché non voglio andare troppo fuori tema, e potrei finire veramente tanto fuori tema.
Però farò una domanda: al grande evento de I sapori dal mondo ci sono per caso i veri produttori dei prodotti, i contadini – chessò, del Messico – o ci sono quelli che quei contadini li sottopagano per poi esportare bellissimi prodotti iper biologici e super saporiti e mega belli?
Poi, secondo aspetto: ho visto un paio di menù dei padiglioni, e posso ben affermare che non c’è nulla di diverso da quello che si può mangiare in qualunque locale etnico della città, a prezzi anche decisamente inferiori.
E, quindi, mi domando io, dove cristo sta tutta questa grande novità, tolti i padiglioni futuristici, colorati, costruiti col das e pagati con soldi pubblici?
Però guai se si tocca la vetrina di una banca, o una macchina parcheggiata, insomma guai se si tocca la vita intima del cittadino del centro città.
Chissenefotte se la periferia è una merda – e in periferia gli indignados ripulitori mica son passati, troppo poco chic – o se hanno devastato una città per costruire l’area di un evento che è una presa per il culo per miliardi di aspetti che in settecento battute non ci stanno.
Chissenefotte.
E l’affaire Miss Italia sta nello stesso campo d’esistenza.
Si fanno dei gran fuochi di paglia per le stronzate, senza mai andare a fondo nelle questioni.
Non è che la Miss ha detto quel che ha detto perché formata in una scuola che fa vomitare, dove non vengono insegnate le cose e dove i programmi sono fermi al 1229?
E magari quelli che si sono indignati per quest’esternazione ilare sono poi quelli che dicono che La Buona Scuola è una grande riforma, vero furboni?
Sì, è un pastiche di concetti e prendetelo per quel che è.
Un pasticciaccio brutto – ma non di Via Merulana, con buona pace di Carlo Emilio Gadda – scritto perché certe cose mi fanno veramente ammattire in modo divertito.
Penso al tal tizio che guarda il tal dito, anziché la tal luna e penso che non sia mai stato espresso detto più veritiero.
Ed è tutto.
Vi amo, come sempre.
E, sempre come sempre, vostro,
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