La torta in faccia di oggi è ampiamente meritata da Antonio Polito per il suo editoriale sul Corsera. Scrive il nostro: “Domani la Cina comunista celebrerà per la prima volta, ascrivendosela, la vittoria contro il Giappone, con un’esibizione di potenza militare tanto più minacciosa perché inscenata in quella piazza Tienanmen dove l’Esercito Popolare fu usato contro il suo popolo (tra parentesi: era proprio necessario mandarci il nostro ministro degli Esteri? Non bastava un ambasciatore, come hanno fatto Usa e Germania?)”. A parte il fatto che partecipare a queste celebrazioni è un dovere verso un paese che nella Seconda Guerra Mondiale ha subito il maggior numero di vittime dopo l'Urss. Ma Antonio Polito, stipendiato dal Corriere della Sera, ha provato a chiedere risposta agli azionisti del giornale per cui scrive e dal quale viene stipendiato? Business as usual. E Polito, per il posto in cui sta dovrebbe quantomeno immaginarlo.
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