di Michele Giorgio
Al Manar, la tv del movimento sciita Hezbollah, ha confermato questa mattina che Samir Kuntar, il prigioniero libanese detenuto più a lungo (29 anni) in Israele,
è stato ucciso sabato sera in un attacco aereo israeliano avvenuto la
scorsa notte a Jaramana, un sobborgo della capitale siriana Damasco. Kantar
è stato colpito in un palazzo residenziale dove sono rimaste uccise
almeno altre otto persone, civili secondo fonti ufficiali siriane. Per i
media israeliani invece sarebbero “miliziani”.
Israele non ha rivendicato l’uccisione ma ha confermato
indirettamente l’attacco aereo esprimendo attraverso suoi rappresentanti
governativi, deputati e mezzi d’informazione aperta soddisfazione per
la sua morte. “E’ positivo che Kuntar non faccia più parte del nostro mondo”, ha commentato il ministro Yoav Gallant.
Appartenente alla comunità drusa libanese e membro del Fronte di Liberazione Palestinese,
Kuntar era stato arrestato nel 1979, all’età di 16 anni, ed era stato
condannato per l’uccisione in un attacco armato nel nord di Israele di
un poliziotto, un uomo e i suoi due figli.
Considerato un “feroce terrorista” nello Stato ebraico, il guerrigliero libanese al contrario godeva della fama di eroe della resistenza in tutto il mondo arabo. Anche dopo la sua liberazione, avvenuta nel 2008
assieme altri quattro prigionieri in cambio dei corpi di due soldati
israeliani catturati ed uccisi nel 2006 in Libano del sud, Kuntar non aveva mai rinunciato alle sue posizioni.
Da alcuni anni viveva a Damasco dove ha continuato ad esprimere
sostegno al presidente siriano Bashar Assad. E’ stato anche uno stretto
alleato di Hezbollah.
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