Il Burkina Faso ha emesso un mandato d'arresto internazionale per l'ex presidente Blaise Compaoré, in relazione all'omicidio nel 1987 del suo predecessore Thomas Sankara,
noto come il 'Che Guevara africano'. Lo hanno fatto sapere fonti
giudiziarie. L'attuale governo ad interim del Burkina ha promesso di far
luce sull'assassinio del popolare leader e rivoluzionario. Sankara
prese il potere con un colpo di Stato nel 1983 e perseguì politiche di
impronta marxista e panafricaniste. Si guadagnò il soprannome di 'Che Guevara africano', mentre molti intellettuali africani lo consideravano un visionario.
Un corpo, ritenuto quello di Sankara, è stato esumato quest'anno e
un'autopsia ha mostrato che era crivellato di proiettili, confermando i
sospetti secondo cui fu vittima di una esecuzione nel colpo di Stato
che portò Compaoré al potere. Quest'ultimo è stato a sua volta
destituito lo scorso ottobre dalle proteste contro la sua intenzione di
cambiare la Costituzione ed estendere il suo mandato, durato 27 anni. È
fuggito in Costa d'Avorio, dove si ritiene si trovi tuttora.
Tra le accuse rivolte a Compaoré ci sono quelle di omicidio e complicità in omicidio.
Si tratta di un passo decisivo, perché le autorità ad interim si
preparano a cedere il potere all'ex premier Marc Kaboré, vincitore delle
elezioni presidenziali di novembre. Almeno altre 10 persone sono state
incriminate in relazione all'omicidio, tra cui il generale Gilbert
Dienderé autore a settembre di un fallito colpo di Stato.
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