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04/10/2016

Brasile: sconfitta elettorale del PT alle comunali

Pesante sconfitta del Partito dei lavoratori al primo turno delle elezioni amministrative che si sono tenute ieri in Brasile, considerate un test importanti dopo la destituzione della presidente petista Dilma Rousseff e la formazione di un governo liberista.

Contro ogni previsione, il partito ha perso al primo turno San Paolo, la città più grande e capitale economica del Paese, con 12 milioni di abitanti: il candidato del Partito della Social Democrazia Brasiliana (PSDB, di centrodestra), Joao Doria, ha ottenuto il 53,3% contro il 16,7% nel sindaco uscente Fernando Haddad, eletto nel 2012 con il sostegno dell'ex presidente Luiz Inácio Lula da Silva, fondatore del Partito dei lavoratori che per 13 anni è stato alla guida del Paese.

Il Partito dei lavoratori ha subito pesanti sconfitte anche in alcune delle sue tradizionali roccaforti: i suoi candidati sono infatti arrivati solo terzi a Sao Caetano, Guarulhos e San Bernardo, storico bastione di Lula. Nei 18 capoluoghi dove ha presentato un proprio candidato, il partito di Lula e Rousseff è arrivato in testa solo a Rio Branco (capitale dello Stato di Acre). Nello stato chiave di Minas Gerais (sud-est) dove governa, il candidato sindaco di Belo Horizonte è stato eliminato, arrivando solo quarto.

La formazione di centrosinistra dovrà giocarsi il ballottaggio in posizione di svantaggio a Recife, capitale del Pernambuco dove il suo candidato, Joao Paulo, è arrivato secondo col 23,76% contro il socialista Geraldo Julio, che ha preso il 49,34%.

E in quattro capoluoghi di regione, tra cui Rio de Janeiro e Salvador de Bahia (la seconda e terza città del paese) dove il Partito dei lavoratori non aveva presentato un proprio candidato, quelli dei partiti alleati che aveva sostenuto sono stati eliminati e non andranno al ballottaggio.

Anche a Porto Alegre, tradizionale bastione della sinistra, al ballottaggio andranno due rappresentanti della destra: Nelson Marchezan Jr (Partito della Socialdemocrazia Brasiliana) e Sebastião Melo (Partito del Movimento Democratico del Brasile).

La debàcle del Partito dei Lavoratori ha favorito i partiti di centrodestra e di destra che a livello nazionale formano la maggioranza di destra del nuovo presidente Michel Temer, subentrato lo scorso agosto a Rousseff dopo una destituzione frutto di un vero e proprio golpe istituzionale.

Il Partito del Movimento Democratico Brasiliano (Pmdb) di Temer non è però riuscito a imporsi a Rio de Janeiro, dove il primo turno è stato vinto dal candidato del Partito repubblicano brasiliano, considerato il braccio politico della ricca chiesa evangelica, che si dovrà scontrare con un candidato della sinistra radicale membro del 'Partito Socialismo e Libertà'.

Sono stati oltre 144 milioni gli elettori chiamati ieri alle urne per eleggere sindaci e consiglieri di 5.568 comuni in un Paese che conta 206 milioni di abitanti. Il secondo turno è in programma il prossimo 30 ottobre.

Il PT aveva conquistato nove capitali statali nel 2004, cinque nel 2008 e solo quattro nel 2012. Questa volta dovrà accontentatsi di uno, massimo due.

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