La Germania, che nel 2013 arrivò a scatenare una crisi diplomatica con gli Stati Uniti dopo la scoperta che le agenzie di spionaggio di Washington intercettavano le conversazioni dei membri del governo di Berlino e della stessa Angela Merkel, si è dotata ora di una legge che permetterà ai suoi servizi segreti di fare altrettanto con praticamente tutti i cittadini europei.
Non sembra che questa notizia abbia finora conquistato le prime pagine dei quotidiani, eppure qualche interesse dovrebbe averlo.
Il governo di Angela Merkel, formato dai democristiani e dai socialdemocratici, ha deciso di aumentare i poteri e le prerogative dei propri servizi di intelligence. A partire dal primo gennaio prossimo, il servizio federale di intelligence, il BND, avrà carta bianca per spiare non i cittadini tedeschi ma praticamente tutti quelli degli altri paesi dell’Unione Europea. Non che i servizi segreti tedeschi non si dedicassero già prima a questa attività, ovviamente. Ma hanno sempre dovuto farlo con discrezione, e in molti casi violando un lungo elenco di leggi e regolamenti. Da ora in poi una nuova legge varata ad hoc dalla ‘grande coalizione’ permetterà la creazione di un nuovo organismo interno al BND, costituito da due giudici e da un procuratore del Tribunale Supremo che si incaricherà di “vigilare” su uno spionaggio di massa ma perfettamente legale. Il testo legislativo prevede che il governo federale tedesco informi periodicamente la commissione di controllo del BND delle sue eventuali missioni segrete all’estero per avere il ‘permesso’ di spiare le istituzioni comunitarie o i paesi membri dell’Unione Europea, oltre ai cittadini stranieri presenti sul proprio territorio o aventi a che fare con gli "interessi tedeschi" anche fuori dai propri confini.
Grazie alla nuova legge – simile a quelle già esistenti negli Usa, in Gran Bretagna, in Francia e Russia – votata venerdì scorso al Bundestag, la commissione potrà avere accesso ai data base zeppi di dati dei cittadini oppure al monitoraggio di internet (la privacy, questa sconosciuta...) per decidere chi investigare e chi perseguire. Finora ogni operazione di questo tipo doveva essere autorizzata dalla magistratura in modo specifico, in presenza di gravi sospetti di attività terroristiche, e solo per un ristretto periodo temporale, mentre di fatto la nuova legge concede un potere assoluto al BND.
La ‘riforma’ dei servizi segreti, sostenuta da Cdu e Spd, è invece oggetto di forti critiche da parte di tutti i partiti di opposizione. Secondo i Verdi la nuova legge “rende accessibili comunicazioni che dovrebbero rimanere segrete e viola la Costituzione. Il BND ha spiato per più di dieci anni in maniera illegale, ovviamente, non c’è proprio bisogno di legalizzare le sue pratiche. E questo nonostante le importanti rivelazioni di Edward Snowden”. Secondo il portavoce degli ecologisti al Bundestag “la legge danneggerà l’idea di Europa e viola la legislazione comunitaria, perché viola il diritto alla privacy”; secondo l’esponente dei Verdi, alcune categorie sociali, come i medici e gli avvocati, saranno seriamente danneggiati dalla libertà di spionaggio concessa ai servizi di intelligence.
L’esponente della sinistra tedesca Martina Renner, deputata della Linke, ha da parte sua denunciato la legge come “deliberatamente illegale” e come “un pericolo per la democrazia”. Ovviamente contro il provvedimento si sono espresse organizzazioni per i diritti umani come Amnesty International e Reporter senza frontiere che ovviamente denunciano il grave effetto che la libertà di spionaggio avrà sull’applicazione del diritto alla libertà di stampa e di espressione. Ma finora a nulla sono servite le veementi proteste delle associazioni dei giornalisti tedeschi e stranieri.
"Rispetto alla disciplina previgente – spiega in un intervento su Huffington Post Antonello Soro, Garante per la protezione dei dati personali – si legittima ora il BND ad intercettare (...) per esigenze di contrasto non più soltanto del terrorismo e della criminalità organizzata ma anche per atti a ciò prodromici (dunque in presenza del rischio che possa realizzarsi un reato di pericolo astratto, con un'anticipazione esponenziale della soglia di intervento)".
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