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06/04/2017

Siria. Stallo al Consiglio di Sicurezza. Usa minacciano azioni unilaterali

Il Consiglio di sicurezza dell’Onu, riunito in urgenza per discutere delle vittime di armi chimiche nulla cittadina siriana di Khan Sheikhun, ha rinviato il voto di una eventuale risoluzione di condanna della Siria, in modo da negoziare una posizione accettabile anche per la Russia, che contesta la versione diffusa dai governi e mass media occidentali sulla strage nella città siriana.

Il ministero degli Esteri russo ha bollato i resoconti sull'attacco chimico a Idlib, in Siria, come "fake". "Gli Usa hanno presentato una risoluzione al consiglio di sicurezza dell'Onu basandosi su dei rapporti falsi", ha detto la portavoce del ministero citata dalle agenzie. "Non vediamo un particolare bisogno di adottare una risoluzione" dopo l'attacco in Siria, ha detto il vice rappresentante russo all'Onu durante la riunione del Consiglio di Sicurezza. Mosca "ha condannato l'uso di armi chimiche in ogni circostanza e affermato che gli autori devono essere ritenuti responsabili", sottolineando però che "la campagna anti-Damasco deve essere cestinata nella discarica della storia". Inoltre, ha ribadito come "ogni volta che ci sono progressi nei colloqui politici sulla Siria avvengono strani incidenti, come l'attacco di ieri".

Il testo presentato da Usa, Francia e Gran Bretagna potrebbe essere votato oggi, secondo diplomatici del Palazzo di Vetro. "Quando l'Onu non riesce a portare avanti il suo dovere di agire collettivamente, ci sono momenti in cui gli Stati sono costretti ad agire per conto proprio", ha detto l'ambasciatrice americana Nikki Haley durante il Consiglio di Sicurezza sulla Siria, aggiungendo che se le Nazioni Unite non interverranno "noi potremmo" farlo. Gli Stati Uniti da alcune settimane hanno già diverse centinaia di soldati sul territorio siriano e partecipano attivamente ai bombardamenti su Mosul e altre città ancora in mano all'Isis. Sulla stessa lunghezza d’onda anche la Gran Bretagna."Tutte le prove che ho visto suggeriscono che è stato il regime di Assad, nella piena consapevolezza di usare armi illegali in un attacco barbaro contro il suo stesso popolo" ha dichiarato il ministro degli esteri britannico, Boris Johnson.

Significativo anche il nuovo cambio di alleanze della Turchia – a conferma di quel modello di alleanze a geometria variabile che contraddistingue la situazione in Medio Oriente –. In Siria "sono stati uccisi bambini con armi chimiche. Assassino Assad, come ti libererai di loro? Come pagherai, mentre il mondo resta in silenzio, le Nazioni Unite restano in silenzio?", ha affermato ieri il presidente-dittatore turco Erdogan con un cambiamento di linguaggio che, dopo otto mesi dal fallito golpe contro di lui ispirato da Usa ed Unione Europea, lo vede ricollocarsi contro lo schieramento composto da Russia, Iran, Siria.

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