Ieri sera si è tenuta la riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite richiesta dalla Russia intorno alla grave situazione della centrale nucleare di Zaporizhzhia.
Il Segretario dell’Onu Antonio Guterres, ha proposto una zona demilitarizzata intorno alla centrale nucleare di Zaporizhzhia ed ha chiesto contestualmente a Mosca e Kiev di interrompere le manovre militari intorno alla struttura per evitare “conseguenze catastrofiche”.
Secondo fonti dell’agenzia statale per l’energia nucleare dell’Ucraina, ieri il complesso di Zaporizhzhia sarebbe stato colpito cinque volte, anche vicino alle aree in cui sono immagazzinati i materiali radioattivi, ma non ha ovviamente spiegato chi avrebbe colpito l’impianto. Secondo la Tass i tecnici russi inviati nella centrale affermano invece che le forze ucraine hanno bombardato l’impianto due volte, interrompendo un cambio di turno.
Come noto le truppe russe hanno preso il controllo della città di Enerhodar all’inizio di marzo e, sebbene l’impianto di Zaporizhzhia sia controllato dalla Russia, il personale ucraino continua a portare avanti le normali operazioni nucleari. Nel suo discorso serale Zelenksy ha chiesto alla Russia di riportare l’impianto sotto il controllo dell’Ucraina e ha affermato che “il mondo dovrebbe reagire immediatamente per cacciare gli occupanti” dal territorio intorno alla centrale.
Gli Stati Uniti hanno appoggiato l’appello delle Nazioni Unite per la creazione di una zona demilitarizzata e hanno esortato l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) a visitare il sito. “Questo è un interesse globale, non solo un’esigenza ucraina”.
Nel frattempo, il direttore generale dell’Aiea, Rafael Grossi, ha avvertito che l’attività militare “molto allarmante” nell’impianto potrebbe portare a pericolose conseguenze per la regione e ha chiesto la fine degli attacchi.
Grossi, durante la riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ieri sera per discutere della situazione a Zaporizhzhia, ha affermato che gli esperti dell’agenzia hanno valutato che non vi è alcuna minaccia immediata per la sicurezza nucleare, ma la situazione potrebbe cambiare “in qualsiasi momento” e ha anche esortato Russia e Ucraina a consentire immediatamente agli esperti nucleari di accedere all’impianto per valutare i danni e le condizioni di sicurezza.
L’ambasciatore russo presso l’Onu, Vassily Nebenzia, ha detto al Consiglio di sicurezza che le accuse che Mosca sta bombardando l’impianto sono “ciniche e assurde”, aggiungendo che il mondo è stato spinto da Kiev “sull’orlo di una catastrofe nucleare, di dimensioni paragonabili a Chernobyl”. “Abbiamo ripetutamente avvertito i nostri colleghi occidentali che se non riescono a portare alla ragione il governo di Kiev, questi ricorrerà ad atti più atroci e insensati che si riverbereranno ben oltre i confini dell’Ucraina. Purtroppo, questo è esattamente ciò che sta accadendo ora”, ha aggiunto l’ambasciatore russo.
L’ambasciatore ucraino presso le Nazioni Unite, Sergiy Kyslytsya, ha chiesto invece ai russi di lasciare la centrale nucleare. “Nessuno di noi potrà fermare il vento se trasporterà radiazioni. Ma insieme possiamo fermare uno Stato terrorista”, ha detto il rappresentante di Kiev all’Onu.
Fonti militari russe affermano che “la centrale termica e i serbatoi d’acqua del sistema di raffreddamento del reattore della centrale di Zaporizhzia sono stati parzialmente danneggiati dai raid ucraini” ma, ha poi il ministero della Difesa russo ha precisato che “l’infrastruttura critica della centrale nucleare di Zaporizhzhia non è stata danneggiata, grazie alla difesa messa in atto dalle forze armate russe”.
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