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27/08/2022

Il diritto di non pagare

È davvero sfacciato il doppio regime informativo che viene diffuso sulla catastrofe energetica in corso.

Premesso che Draghi, Cingolani e compagnia son sempre lì a dire che tutto è sotto controllo e che andrà tutto bene (vi ricorda qualcosa?), quando poi deve ammettere che i rischi ci sono, il palazzo si contorce nell’assurdo.

Da un lato il partito della guerra dà tutta la colpa alla Russia, si badi bene non alle sanzioni, ma proprio al governo russo. Quando però lo stesso palazzo si accorge del rischio che questa versione produca sulla popolazione un effetto esattamente contrario a quello voluto: se è colpa della guerra alla Russia perché non la smettete? Se il potere scopre di fare involontariamente propaganda pacifista, allora cambia registro.

Il prezzo del gas aumenta perché questo vogliono i mercati e il nostro paese non ha fatto le riforme necessarie ed in tempo. Lo ha quasi urlato lo stesso Draghi al meeting di Rimini: mai più dipenderemo così dal gas!

Che vuol dire questo bla bla bla rispetto alla drammatica situazione attuale, nella quale la bolletta dell’energia in un anno è già aumenta fino a quattro volte? Nulla.

La realtà è che ci sono solo tre misure che nell’immediato si potrebbero prendere.

La prima è trattare la pace con la Russia, fermare l’invio di armi, finirla con le sanzioni e riaprire subito tutti i gasdotti, anche quelli chiusi su ordine di Biden. Il prezzo del gas e di tutta l’energia crollerebbe subito.

La seconda è quella di colpire la speculazione e il cosiddetto “mercato”, riportare tutta l’energia sotto diretto controllo pubblico con prezzi bloccati e amministrati. E naturalmente tassare davvero i super profitti delle multinazionali.

La terza è finanziare con i soldi pubblici le bollette per le famiglie e per le imprese, ovviamente distinguendo tra chi è ricco e chi non lo è, non avendo alcun timore di fare uno scostamento di bilancio per realizzare l’obiettivo.

Queste sono le sole misure atte ad affrontare l’emergenza dei prossimi mesi.

Poi ci vorrà la riconversione di tutta la produzione di energia verso le fonti rinnovabili, concentrando davvero le risorse su questo, sul risparmio energetico e su un altro modello sociale. Senza inseguire sogni regressivi, che comunque nulla risolverebbero nell’immediato, come i rigassificatori, il carbone, le trivellazioni, il nucleare.

Insomma la crisi energetica andrebbe affrontata con la pace, l’intervento pianificato dello stato, la giustizia sociale e climatica.

Credete davvero che una classe politica liberista e guerrafondaia, da Draghi a Letta a Meloni, possa affrontare così il disastro economico e sociale che si annuncia? Certo che no.

Continueranno a dire tutto ed il suo contrario, che la crisi è sotto controllo, ma che può anche essere molto grave e che in ogni caso è tutta colpa di Putin.

Ecco di fronte a questa classe dirigente falsa e incapace che continua a non fare niente se non la guerra, chi non ce la fa matura il sacrosanto diritto di non pagare. Come stanno già facendo in tanti in Gran Bretagna con il più guerrafondaio e liberista dei governi.

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