La guerra sul campo in Ucraina si allarga alla “guerra sporca” nelle retrovie attraverso il terrorismo. Una bomba collocata sull’automobile ha ucciso alla periferia di Mosca Darya Dugina, 30 anni, commentatrice politica e figlia di Oleksandr Dugin il controverso ideologo del neonazionalismo russo. Dugin è stato definito dai media occidentali come uno degli ispiratori della politica estera di Vladimir Putin, mentre la stampa russa lo considera da tempo una figura ormai marginale per le sue opinioni “ritenute troppo radicali anche dai nazionalisti”.
L’esplosione mortale è avvenuta verso le 21:45 locali nei pressi del villaggio di Velyki Vyazomi, a circa 20 chilometri a ovest di Mosca.
Al momento, l’ipotesi più probabile è che si sia trattato di un attentato: secondo alcune fonti lo stesso Dugin avrebbe dovuto trovarsi in auto con la figlia, commentatrice televisiva, ma alla fine aveva deciso di viaggiare su un’altra vettura. Padre e figlia avevano da poco preso parte a un evento culturale e avrebbero deciso solo all’ultimo momento di non salire a bordo della stessa automobile.
Peter Lundstrem, un partecipante al festival della Tradizione, in un’intervista a Izvestia ha suggerito che coloro che hanno fatto esplodere l’auto in cui viaggiava Daria Dugin potrebbero aver preparato un attentato alla vita di suo padre. Ha spiegato che Dugin avrebbe dovuto viaggiare nell’auto esplosa, ma ha deciso di salire su un’altra auto. Le autorità giudiziarie, riporta l’agenzia russa Sputnik, hanno aperto l’indagine per omicidio.
Diversi esponenti politici russi e delle Repubbliche del Donbass accusano il governo ucraino di aver commissionato l’omicidio di Darya Dugina. Il leader della Repubblica di Donetsk, nel Donbass, Denis Pushilin, ha apertamente accusato l’Ucraina: “Vigliacchi infami! I terroristi del regime ucraino, nel tentativo di eliminare Aleksandr Dugin hanno fatto saltare in aria sua figlia. Era una vera ragazza russa!”, ha scritto su Telegram.
Darya Dugina, come suo padre, era oggetto di sanzioni da parte del Dipartimento del Tesoro Usa come direttrice del sito United World International (Uwi), accusato di disinformazione.
Sergei Aleksandrov, un amico della defunta, ha dichiarato alla Izvestia che la donna aveva ricevuto minacce in precedenza ed ha indicato come principali nemici di Darya Dugina “i rappresentanti della lobby liberale, la lobby anti-russa”.
L’esplosione mortale è avvenuta verso le 21:45 locali nei pressi del villaggio di Velyki Vyazomi, a circa 20 chilometri a ovest di Mosca.
Al momento, l’ipotesi più probabile è che si sia trattato di un attentato: secondo alcune fonti lo stesso Dugin avrebbe dovuto trovarsi in auto con la figlia, commentatrice televisiva, ma alla fine aveva deciso di viaggiare su un’altra vettura. Padre e figlia avevano da poco preso parte a un evento culturale e avrebbero deciso solo all’ultimo momento di non salire a bordo della stessa automobile.
Peter Lundstrem, un partecipante al festival della Tradizione, in un’intervista a Izvestia ha suggerito che coloro che hanno fatto esplodere l’auto in cui viaggiava Daria Dugin potrebbero aver preparato un attentato alla vita di suo padre. Ha spiegato che Dugin avrebbe dovuto viaggiare nell’auto esplosa, ma ha deciso di salire su un’altra auto. Le autorità giudiziarie, riporta l’agenzia russa Sputnik, hanno aperto l’indagine per omicidio.
Diversi esponenti politici russi e delle Repubbliche del Donbass accusano il governo ucraino di aver commissionato l’omicidio di Darya Dugina. Il leader della Repubblica di Donetsk, nel Donbass, Denis Pushilin, ha apertamente accusato l’Ucraina: “Vigliacchi infami! I terroristi del regime ucraino, nel tentativo di eliminare Aleksandr Dugin hanno fatto saltare in aria sua figlia. Era una vera ragazza russa!”, ha scritto su Telegram.
Darya Dugina, come suo padre, era oggetto di sanzioni da parte del Dipartimento del Tesoro Usa come direttrice del sito United World International (Uwi), accusato di disinformazione.
Sergei Aleksandrov, un amico della defunta, ha dichiarato alla Izvestia che la donna aveva ricevuto minacce in precedenza ed ha indicato come principali nemici di Darya Dugina “i rappresentanti della lobby liberale, la lobby anti-russa”.
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Sul fronte della guerra sporca si segnala che a Kirovograd, il capo del dipartimento SBU (il servizio segreto ucraino,ndr) per la regione di Kirovograd, il tenente colonnello Alexander Nakonechny, si è suicidato. L’ufficiale di carriera del controspionaggio nella tarda serata di ieri, secondo i media ucraini, si è fatto saltare le cervella con la sua arma d’ordinanza.
Si apprende intanto che due soldati albanesi sono rimasti feriti in uno scontro con due cittadini con passaporti russi e uno ucraino che hanno tentato di entrare in una struttura militare a Gramsh nell’Albania centrale, ha affermato domenica il ministero della Difesa albanese in una nota. “Tre cittadini con passaporto russo e ucraino hanno cercato di entrare nella fabbrica”, si legge nella nota.
“I soldati che stavano a guardia dell’impianto hanno reagito immediatamente, ma durante i loro sforzi per fermare i tre cittadini stranieri, due dei nostri soldati sono rimasti feriti”, ha aggiunto. Tutti e tre i cittadini stranieri sono stati posti agli arresti.
Le autorità hanno detto che la polizia militare, insieme alle agenzie di intelligence e antiterrorismo, si è precipitata sul posto per indagare sull’incidente.
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