Negli scontri avvenuti ieri a Tripoli il bilancio è salito a 32 morti. Gli scontri sono scoppiati nella notte tra le milizie di Haitham Tajouri, schierato con il premier designato del governo di stabilità nazionale libico di Fathi Bashagha che ha sede a Sirte (Gsn), e quelle di Imad Trabelsi, che sostiene invece il capo dell’esecutivo di unità nazionale (Gun), Abdulhamid Dabaiba a Tripoli. Al momento sembra essere tornata la calma nella capitale della Libia, ma non è escluso che l’episodio possa rappresentare un pretesto per l’avvio di un’offensiva di Bashagha su Tripoli.
Nei pressi di Bengasi tre giorni fa è stato abbattuto un drone in dotazione alle forze armate Usa del tipo MQ 9 “Reaper”. Fonti dell’agenzia Nova e media locali, come l’emittente libica February Channel, hanno riferito che il velivolo senza pilota sarebbe di nazionalità statunitense e che stava sorvolando la zona dell’aeroporto di Benina in una missione di ricognizione prima della visita a Bengasi dell’ambasciatore degli Stati Uniti, Richard Norland prevista per oggi. Durante il viaggio a Bengasi, Norland avrebbe dovuto incontrare anche il generale Haftar ma la visita sarebbe stata in seguito annullata proprio a causa dell’abbattimento del drone USA.
Secondo altre fonti libiche riferite dall’agenzia Nova, il drone Usa potrebbe non essere stato abbattuto dall’Esercito nazionale libico (Lna), comandato dal generale Khalifa Haftar, ma dal gruppo paramilitare russo Wagner. Ma il portavoce ufficiale delle forze dell’Lna, il generale Ahmed al Mismari, ha precisato che il velivolo senza pilota è stato abbattuto a sud-ovest di Benina, nella città di Bengasi, dopo essere stato colpito dalle difese anti-aeree. Al Mismari ha affermato che il drone trasportava due missili ed è stato abbattuto dai settori della difesa aerea di Bengasi prima di svolgere la sua missione.
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