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13/10/2022

Quei criminali nazisti arruolati nei servizi di intelligence tedeschi nella Guerra Fredda

La disinvoltura con cui i paesi europei hanno assecondato la crescita di influenza dei nazisti in Ucraina non è una novità. In nome di “ragioni superiori” e della guerra al nemico (ieri l’URSS e i comunisti, oggi la Russia), gli apparati di comando occidentali non si sono mai fatti scrupoli morali.

Decine di criminali nazisti dopo la Seconda guerra mondiale vennero arruolati dal Servizio federale per le informazioni (Bnd), l’agenzia di intelligence tedesca. A confermarlo è uno studio di Gerhard Saelter, membro della Commissione indipendente di storici per le ricerche sul Bnd dal 1945 al 1968.

In un lungo servizio, l’agenzia Nova riferisce quanto riportato dall’emittente radiotelevisiva “Ard”, secondo la quale gli archivi del servizio consultati da Saelter hanno mostrato che, nel periodo di riferimento, dal 10 al 20 per cento dei dipendenti non erano stati “semplici” membri del Partito nazionalsocialista, ma avevano preso “parte attiva e in alcuni casi hanno anche svolto un ruolo di primo piano in azioni di omicidio” durante la Seconda guerra mondiale.

Questi criminali nazisti non sono stati arruolati nel Bnd “casualmente”, ma in conseguenza di una decisione dei vertici dell’agenzia che, dalla sua fondazione nel 1956 al 1968 venne diretto da Reinhard Gehlen, già generale dell’esercito tedesco a capo del controspionaggio militare sul fronte orientale.

Dopo la guerra, Gehlen fondò l’organizzazione di spionaggio che prese il suo stesso nome – la Rete Ghelen – in cui reclutò diversi ex militari, tra cui numerosi noti nazisti. Al servizio della Repubblica federale tedesca in via non ufficiale, l’Organizzazione Gehlen divenne il Bnd nel 1956, con l’appoggio degli Stati Uniti.

Va ricordato che la Rete Ghelen agì anche in Italia dove reclutò e protesse il criminale nazista Kark Hass attraverso gli uomini dei servizi segreti militari Usa di stanza nella base Nato di Verona.

La notizia dunque non è certo una novità e si tratta di fatti noti già da prima delle ricerche di Saelter, ma ora lo storico ha portato alla luce il reclutamento mirato da parte del Bnd di criminali nazisti che pianificarono, attuarono e furono complici di omicidi durante il secondo conflitto mondiale.

Per esempio, si tratta di Willi Helmut Schreiber che, dipendente del Bnd dal 1957 al 1980, fu corresponsabile del massacro di 642 civili compiuto dalla divisione “Das Reich” delle Waffen-SS a Oradour-sur Glane il 10 giugno 1944. Schreiber era, infatti, ufficiale dello Stato maggiore del reparto e, secondo Saelter, noto per la sua brutalità.

Prima di essere inquadrato nella “Das Reich”, Schreiber aveva servito nelle SS di guardia al campo di concentramento di Buchenwald, poi nel ghetto di Lublino e, dal 1941, era stato dislocato nelle zone dell’Unione Sovietica occupate dai nazisti. In questo Paese, Schreiber era inquadrato nel Gruppo operativo B del Servizio di sicurezza (Sd), uno dei reparti speciali tedeschi formati da SS, polizia ed esercito.

Compito principale di tali unità era l’eliminazione di ebrei, zingari e oppositori politici. In queste unità militarono oltre 30 dipendenti del Bnd, come Gustav Grauer che nel 1941 fu vicecomandante di un reparto del Gruppo operativo A, responsabile delle uccisioni di oltre 130 mila civili negli Stati baltici, per lo più ebrei, in pochi mesi.

Secondo quanto ha scoperto Saelter, i vertici del Bnd non si curavano dei crimini commessi dagli agenti durante la guerra.

Nei servizi di intelligence tedeschi del dopoguerra “non c’era la consapevolezza che fosse sbagliato uccidere milioni di ebrei o compiere massacri in quasi tutti Paesi d’Europa: semplicemente, non è successo”. Ogni riferimento ai crimini di guerra che toccava il Bnd dall’esterno, veniva respinto come “esagerato” e “falsa rappresentazione”.

Inoltre, il reclutamento di veterani delle SS e della Polizia segreta di Stato (Gestapo) rispondeva ai piani di Gehlen per il Bnd. Per Saelter, infatti, l’ex generale della Wehrmacht voleva un servizio che “fondesse intelligence esterna, intelligence interna e polizia politica con poteri esecutivi in un’unica autorità” sotto la sua guida.

“È semplicemente l’Ufficio principale per la sicurezza del Reich” (Rsha), sottolinea quindi lo storico. Si tratta del dipartimento delle SS responsabile per la repressione di oppositori del nazismo, resistenti, etnie considerate nemiche ed ebrei. Dall’Rsha dipendevano sia l’Sd sia la Gestapo.

Gli Stati Uniti avallarono i progetti di Gehlen nel quadro della Guerra Fredda contro l’Unione sovietica. Nel 1956 venne quindi istituito il Bnd, alle dirette dipendenze della Cancelleria federale. Da allora in avanti, Gehlen respinse sistematicamente ogni richiesta di chiarimenti che il governo avanzava sul passato del personale del Bnd.

Per Gehlen, secondo Saelter, i criminali di guerra nel servizio erano “soltanto l’1 per cento, tutti denazificati, tutti controllati e tutti ok”. Per lo storico, queste sono “le quattro bugie di Gehlen”, di cui l’esecutivo federale fu comunque soddisfatto.

Konrad Adeanauer, democristiano e cancelliere tedesco dal 1949 al 1963, non intervenne, infatti, come pure “avrebbe dovuto a causa di questa scandalosa politica del personale” del Bnd. È quanto affermato da Klaus-Dietmar Henke, portavoce della Commissione indipendente di storici per le ricerche sul servizio dal 1945 al 1968.

Il controllo politico sul Bnd era di competenza del capo di gabinetto della Cancelleria, Hans Globke, ma anche questo funzionario aveva servito nell’amministrazione del Terzo Reich. In particolare, da giurista, Globke aveva collaborato all’elaborazione delle “leggi di Norimberga”, i provvedimenti per la segregazione e la persecuzione degli ebrei.

Secondo Henke, il capo di gabinetto di Adenauer “non era poi così lontano” dai nazisti nel Bnd ed è stato “complice dell’Olocausto”. Inoltre, il cancelliere non intervenne anche perché si serviva del Bnd per spiare il Partito socialdemocratico tedesco

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