Decine di migliaia – 30mila persone secondo gli organizzatori – hanno partecipato ieri 22 ottobre a Bologna alla manifestazione nazionale lanciata dall’Assemblea No Passante Bologna, il Collettivo di Fabbrica GKN, Fridays For Future e Rete Sovranità Alimentare Emilia Romagna. Forte presenza di Potere al Popolo e di tutte le forze di Unione Popolare.
Il corteo è stato aperto dallo striscione “Fine del mondo fine del mese stessa lotta”, seguito dallo striscione “No Passante di Mezzo a Bologna”.
Il Passante è la seconda grande opera infrastrutturale in Italia dopo il TAV Torino-Lione, almeno 1 miliardo e mezzo di spesa per allargare il nodo di autostrada e tangenziale fino a 18 corsie. Tutte le realtà confluite nell’Assemblea No Passante considerano il Passante inutile e, anzi, dannoso, perché invece di risolvere il problema del traffico congestionerà ancora di più l’ingresso e l’uscita da una delle città più inquinate in Europa, e metterà una pietra tombale sullo sviluppo del trasporto pubblico ed ecologico.
L’opera è fortemente voluta dal Partito Democratico bolognese e regionale, ed è stata approvata col voto favorevole di Coalizione Civica, la lista “di sinistra” che esprime la vice sindaca in Comune e l’assessora alla mobilità in Città Metropolitana.
Attorno alla questione del Passante si sono aggregate molte altre realtà nazionali, tanto che la manifestazione è diventata di portata nazionale con importanti presenze da fuori città. Le decine di migliaia di manifestanti si sono mosse da Piazza XX Settembre sui viali della città, per poi dirigersi a occupare un tratto di tangenziale che verrà interessato dai lavori di ampliamento.
Quando la testa del corteo è uscita dalla tangenziale in Via di Corticella, la coda era ancora all’entrata della tangenziale di Via Stalingrado.
All’inizio del corteo c’è stato un momento in cui una decina di membri dei Verdi, in maggioranza col PD al Comune di Bologna e in Regione Emilia-Romagna, ha provato a infilarsi con le proprie bandiere nella parte di cortei in cui sfilavano le realtà politiche, in particolare proprio davanti ai militanti di Potere al Popolo.
Questo ha causato la richiesta di abbassare le bandiere e lasciare lo spezzone. I rappresentanti istituzionali dei Verdi ne hanno approfittato per assumere la posa delle vittime, nonostante che già l’assemblea pubblica del 5 ottobre aveva chiarito che PD e alleati non erano graditi in corteo.
Il grosso spezzone di PaP e Unione Popolare è stato aperto dallo striscione “Contro il Passante, la guerra e il carovita: costruiamo l’opposizione sociale”, a cui seguiva il secondo striscione, firmato Potere al Popolo, con la scritta “Verso il 2 dicembre, sciopero generale, giù le armi su i salari”.
Importante la presenza giovanile in tutto il corteo, e con lo spezzone di Cambiare Rotta e OSA dietro lo striscione “Praticare la rottura, costruire il socialismo“.
La lotta contro il Passante si rilancia subito il 23 ottobre col Festival No Passante in Piazza Scaravilli, in cui si svolgeranno l’assemblea regionale delle lotte ambientali e la costruzione del Contro-Osservatorio su Passante, sul modello di quello del movimento No Tav.
Il corte di Bologna ha segnalato l’inizio della mobilitazione autunnale, con un governo di destra che annuncia la prosecuzione dell’Agenda Draghi e una “opposizione di sua maestà” che cercherà di rifarsi la verginità. Lo sciopero del 2 dicembre proclamato da tutto il sindacalismo di base dovrà essere lo snodo delle lotte contro il carovita e la guerra.
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