Stamattina siamo stati in piazza Mercanti a Milano al monumento per la Resistenza dedicato ai partigiani milanesi per portare il nostro saluto a Elia Putzolu, partigiano di oggi, caduto nella Resistenza contro l’imperialismo e le milizie neonaziste ucraine in Donbass.
Come con Edy Ongaro “Bozambo” prima di lui, raccogliamo l’esempio militante di un ragazzo di soli 28 anni che nel 2019 ha deciso di partire e combattere sul campo, a costo della propria vita, al fianco dei popoli e delle Repubbliche Popolari del Donbass contro l’oppressione dell’esercito golpista di Kiev e dei suoi battaglioni nazisti in corso dal 2014.
Elia ha scelto di schierarsi dalla parte giusta della barricata, quella dell’antimperialismo e dell’autodeterminazione dei popoli, la stessa che siamo chiamati a portare avanti anche qui in casa nostra contro la guerra imperialista NATO, USA e dell’Unione Europea in Ucraina.
Su quello che è il fronte interno di questa guerra, proprio ieri la pagina del Comitato per il Donbass Antinazista è stata censurata e bandita da Facebook dopo essere stata presa da mira dalle squadracce telematiche della rivista Open di Mentana che hanno segnalato come “fake” decine e decine di post nel loro progetto di (censura) “fact-checking”.
È solo l’ultimo caso di censura delle voci dissonanti che viaggia di pari passo con la propaganda di guerra sempre più martellante sui media.
E in prima fila su questo fronte ci sono anche gli intellettuali e la stampa della sinistra liberal, intenti da mesi a fomentare l’ubriacatura guerrafondaia demonizzando o silenziando non solo singoli e realtà politiche, sociali e sindacali che prendevano posizione e costruivano mobilitazione contro la guerra imperialista della NATO e dell’UE.
Ma anche chi osava timidamente anche solo problematizzare la linea interventista del governo Draghi, ora ricevuta in dote e abbracciata ovviamente dallo schieramento Meloni prossimo a formare il nuovo governo.
Per Elia e per Edy, non un passo indietro!
Fonte
Nessun commento:
Posta un commento