di Guido Salerno Aletta
C'è una gran frenesia in giro, si fa un gran parlare degli aumenti in bolletta, ma il quadro della situazione è ben lungi dall'essere chiaro.
I prezzi di luce e gas praticati agli utenti del "mercato tutelato" sono determinati sulla base di parametri normativi: nelle condizioni attuali le quotazioni del mercato spot del gas sono schizzate verso l'alto, e questo si riverbera sulle bollette. C'è di vero, poi, che anche i contratti a lungo termine di approvvigionamento del gas hanno meccanismi di adeguamento del prezzo "gas-to-gas": non sono più "oil linked", cioè legati al prezzo di mercato del petrolio, il Brent in Europa, ma anche al mercato spot del gas, alle quotazioni del TTF, la piattaforma di trading basata in Olanda.
I prezzi di luce e gas praticati invece agli utenti del "mercato libero" sono contrattualizzati, nel senso che il fornitore si è impegnato a praticare un prezzo fisso per ogni KWh o Mc, per un determinato periodo di tempo, in genere biennale. In questo caso, il cliente non dovrebbe temere sorprese, visto che gli aumenti del costo degli approvvigionamenti sono un rischio di impresa per il fornitore. Per tutelare la clientela, il governo italiano ha fatto divieto di apportare modifiche unilaterali del contratto, ma alcuni fornitori stanno invece recedendo unilateralmente: in pratica, comunicano al cliente che non intendono più proseguire nel contratto di somministrazione. Si accollano il pagamento della penale, se prevista, ma chiudono la partita: su questo comportamento, l'Antitrust sta effettuando un monitoraggio.
Veniamo al punto: ci sono imprese che emettono bollette, cioè fatturano ai clienti del mercato tutelato, importi elevatissimi. In base ai costi sostenuti, si rileva che ci sono imprese che hanno dei profitti eccezionalmente elevati, e sono stati tassati per questo. Il fatto è che si tratta di un dato formale, riferito alla emissione della fattura, che non ha niente a che vedere con il pagamento effettivo della stessa. Se il cliente non paga la bolletta nei tempi previsti, il Conto economico ne risente ma nel Conto del patrimonio si iscriverà un "credito verso clienti", a meno che questa posta non sia corretta in negativo azzerandola per inesigibilità o corretta per il minor valore derivante dalla cessione del credito ai terzi che si occuperanno della riscossione.
Ne derivano due conseguenze: da una parte, per le forniture sul mercato tutelato, c'è una lievitazione dei fatturati, derivante dalla emissione di bollette, da cui deriva una aumento elevatissimo degli utili, che ancora deve tener conto degli effettivi pagamenti; dall'altra, per le forniture sul mercato libero, ci sono le cessazioni dei contratti per recesso unilaterale.
Per un verso ci sono i mancati introiti sulle vendite, per l'altro i maggiori costi che derivano dagli aumenti per il meccanismo "gas-to-gas" o per l'approvvigionamento diretto sul mercato spot.
Se le Bollette non vengono pagate, cade giù il teatrino di cartapesta.
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