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23/10/2022

L’ossessione di Draghi per la Cina. Un’ipotesi

Ma esattamente, perché Draghi è ossessionato dalla Cina, a tal punto di dire al Consiglio Europeo di tagliare i ponti e non fare gli stessi errori fatti con Putin?

Perché lui, da Direttore Generale del Tesoro, ha privatizzato mezzo paese, mentre Xi, dal 2013, contrariamente a quanto si aspettavano in Occidente – vedi Prodi che faceva il tifo per la Cina – non lo ha fatto?

Perché lui, scrivendo una lettera nel 2011 in cui obbligava lo Stato al pareggio di bilancio e alla deflazione salariale, non si aspettava la reflazione salariale cinese?

Perché lui, artefice dello smantellamento del Welfare italiano, non si aspettava prime misure cinesi per il Welfare?

Perché lui, da Presidente della Bce, inondò gli speculatori di liquidità in nome della lotta alla deflazione da lui stessa creata, mantenendo la deflazione salariale, mentre il suo omologo Zhou Xiaochuan manteneva tassi positivi e politica monetaria prudente, associata ad una politica fiscale espansiva?

Perché la Pboc (la Banca centrale cinese), per bocca di Zhou Xiaochuan, 4 anni fa avvertì la Bce che con il Quantitative easing sarebbe schizzata in alto l’inflazione, senza che nessuno a Francoforte lo stesse a sentire?

Insomma, è ossessionato dai cinesi per frustrazione, perché sa di avere a che fare con gente più preparata di lui e che soprattutto, a differenza sua, non combina disastri monetari, fiscali, economici e soprattutto sociali, visto che da noi il tasso di povertà in 15 anni è triplicato?

Se così fosse, si ritiri, vada a studiare, finalmente.

Scoprirà che c’è un mondo che, a differenza dei suoi media, non sta dietro le sue fregnacce.

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