Il rapporto di Oxfam presentato al Forum Economico Mondiale di Davos afferma che negli ultimi due anni la disuguaglianza economica e sociale e la povertà globale sono aumentate vorticosamente. Dal 2020, infatti l’1% della popolazione, rappresentato dai ricchi, ha accumulato quasi i due terzi di tutta la nuova ricchezza mondiale.
L’aumento delle disuguaglianze, paradossalmente ma non troppo, è avvenuto durante la pandemia di Covid, dove l’1% più ricco si è accaparrato ben il 63% della ricchezza netta globale (42 miliardi di dollari), incrementando il valore dei propri patrimoni di circa 26 miliardi. Solo il 37% della nuova ricchezza è andata al restante 99% della società.
Si tratta di una schematizzazione datata nel tempo – l’1% contro il 99% – che forse non è esattissima e sottovaluta molte sfumature nella composizione e nella distribuzione della ricchezza privata, ma sicuramente rende l’idea di un processo acutizzatosi a partire dalla crisi del 2007/2008 fino a diventare insopportabile.
I dati forniti da Oxfam sono allarmanti, considerando che per la prima volta in 25 anni le disuguaglianze economiche e sociali tra ricchissimi e poverissimi sembrano essersi fortemente acuite. Il record del decennio 2012-2021, durante il quale l’1% aveva conquistato circa il 54% dell’incremento della ricchezza planetaria, è stato dunque battuto probabilmente anche a causa della pandemia.
Nel 2022 è aumentata anche la ricchezza dei miliardari nei settori energetico e agro-alimentare, circa 95 aziende dell’energia e dell’alimentazione hanno infatti più che raddoppiato i propri ricavi, con circa 257 miliardi di dollari versati in dividendi agli azionisti.
Ma il divario nella distribuzione della ricchezza e le disuguaglianze sociali, ha visto un aumento consistente anche in Italia, soprattutto a cavallo tra il 2020 e il 2021.
Nel nostro Paese, la ricchezza del 5% della popolazione più ricca (41,7% della ricchezza nazionale netta) a fine 2021 era superiore a quella detenuta dall’80% più povero (31%). I ricchissimi, rappresentati dallo 0,134% degli italiani, con patrimoni superiori a 4,5 milioni, possedeva tanto quanto il 60% dei più poveri a fine 2021.
Nonostante il picco massimo sia stato registrato nel 2021, il valore dei patrimoni dei miliardari italiani non ha arrestato la sua crescita nel 2022. Nell’ultimo anno infatti si contano 14 miliardari in più e i loro patrimoni totali sono cresciuti di 12 miliardi di euro (8,8%).
Allo stesso tempo in Italia quasi 2 milioni di famiglie versano in condizioni di povertà assoluta: circa il 7,5% delle famiglie e il 9,4% di individui, ovvero 5,6 milioni di persone. E poi ci sono milioni di persone in condizione di povertà relativa, ossia hanno un lavoro ma la loro retribuzione è talmente bassa da costringerli nell’area della povertà.
La proposta avanzata da Oxfam è quella di un sistema fiscale più equo, a partire da un maggiore prelievo sugli individui più facoltosi. Un’imposta del 5% sui grandi patrimoni potrebbe generare per i Paesi riscossori risorse da riallocare per obiettivi di lotta alla povertà a livello globale.
Avremmo voluto essere mosche e vedere le facce, le reazioni, il linguaggio del corpo dei moltissimi rappresentanti di quel “1%” di ricchi che affollano il World Economic Forum di Davos mentre la rappresentante di Oxfam declinava i dati di una situazione che costoro conoscono benissimo, la conoscono talmente bene che la determinano consapevolmente e ne portano la piena responsabilità.
In Italia, ad esempio, alla sola parola patrimoniale, i ricchi e gli allocchi che si credono tali anche non essendolo... mettono subito mano alla pistola.
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