Presentazione


Aggregatore d'analisi, opinioni, fatti e (non troppo di rado) musica.
Cerco

06/12/2023

A Gaza “la giornata più intensa di combattimenti”. Razzi su Tel Aviv. Ostaggi a rischio

Le operazioni militari israeliane nel nord di Gaza sono lontane dall’essere completate e le forze di Tel Aviv non sono riuscite ad entrare nelle roccaforti della resistenza palestinese.

L’esercito israeliano ha annunciato l’uccisione di due ufficiali in battaglie nel nord della Striscia di Gaza, portando a sette il numero di soldati uccisi nella sola giornata di martedi.

Secondo il generale israeliano Yaron Finkelman, capo del Comando sud delle Idf, l’esercito ha combattuto la “battaglia più pesante” dall’inizio dell’operazione di terra a Gaza. “Questa è la giornata più intensa di combattimenti dall’inizio della manovra di terra, in termini di terroristi uccisi, numero di scontri e attacchi“, ha ammesso Finkelman,

Le Brigate Al-Qassam dal canto loro affermano che i loro combattenti hanno ucciso dieci soldati israeliani nell’asse orientale di Khan Yunis.

Alcuni razzi sparati dai palestinesi da Gaza non sono stati intercettati dal sistema antimissile Iran Dome nel cielo di Tel Aviv. Testimoni oculari hanno parlato di una decina di esplosioni che hanno scosso la città. Un certo numero di israeliani sono rimasti leggermente feriti a seguito di un attacco missilistico palestinese che ha preso di mira Askhelon.

*****

Il bilancio delle vittime palestinesi a Gaza ha finora raggiunto il numero di 16.250 dall’inizio dell’aggressione israeliana il 7 ottobre, comprese le 1.240 che sono state uccise dopo la fine della tregua umanitaria il 1° dicembre.

*****

Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha mantenuto il silenzio sul possibile uso dell’acqua di mare per inondare i tunnel di Gaza utilizzati dai combattenti palestinesi, dicendo che non “fornirà volontariamente informazioni al nemico“, a seguito di un rapporto sul possibile piano e dell’approvazione del capo di stato maggiore dell’IDF Herzi Halevy.

I militari israeliani starebbero valutando l’ipotesi di pompare acqua di mare nella rete di tunnel di Gaza, secondo quanto riferisce il quotidiano statunitense Wall Street Journal. Cinque grandi pompe sono già state montate a nord del campo profughi di Al Shati nell’ultimo mese, ciascuna in grado di pompare migliaia di metri cubi di acqua di mare nei tunnel.

Netanyahu ha anche affermato che non entrerà nei dettagli tecnici e operativi riguardanti le operazioni dell’IDF che mettono in pericolo gli ostaggi.

Ma è proprio all’incontro dei membri del Gabinetto di Guerra con le famiglie degli ostaggi martedì pomeriggio, queste ultime hanno denunciato che il primo ministro Benjamin Netanyahu non ha risposto alle domande, ma ha letto le cose da un pezzo di carta.

Secondo i presenti all’incontro, Netanyahu ha detto che liberare tutti gli ostaggi non è il suo obiettivo. “Non c’è possibilità in questo momento di riportare tutti a casa”.

Fonte

Nessun commento:

Posta un commento