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01/03/2014

La guerra siriana sconfina in Libano: razzi su Brital, raid su Arsal

Le cittadine libanesi vicine al confine siriano sembrano ormai parte del conflitto che da tre anni vede le forze governative fedeli al presidente Bashar al Assad scontrarsi con i gruppi armati di opposizione. Una guerra che ha fatto oltre 120.000 morti e ha provocato una crisi umanitaria di proporzioni enormi, oltre a minacciare la stabilità dell’intera regione.

Oggi almeno sei razzi hanno colpito i dintorni di Brital, cittadina legata al movimento sciita libanese Hezbollah che ha schierato i suoi miliziani al fianco delle truppe di Assad e domina la valle della Bekaa, lungo la frontiera. Il lancio di razzi dalla Siria ha seguito di poche ore un attacco contro un’altra cittadina libanese, Arsal, che invece è una enclave sunnita a pochi chilometri dalla Siria. Elicotteri dell’aviazione di Damasco hanno lanciato tre missili sulla città, colpendo la piazza centrale e ferendo un numero imprecisato di persone. Non è la prima volta che Arsal entra nel mirino delle forze governative fedeli ad Assad, che cercano di interrompere il traffico di armi e il passaggio di combattenti dalla porosa frontiera libanese. Gli sconfinamenti e i lanci di razzi dalla Siria sono sempre più frequenti, mentre il Libano, alle prese con instabilità politica, divisioni confessionali, crisi economica e con il massiccio flusso di rifugiati siriani fatica a non farsi trascinare nel conflitto alle sue porte.

Il regime di Damasco si sta preparando a sferrare una massiccia offensiva contro i ribelli asserragliati nella città di Yabroud, vicino al confine con il Libano che ormai funge da retrovia per i combattenti di entrambi gli schieramenti. La città è l’ultimo bastione dell’opposizione sulle montagne del Qalamoun, teatro di un'operazione militare su vasta scala iniziata da Damasco lo scorso novembre con il fondamentale sostegno militare di Hezbollah. La popolazione sta abbandonando la città per rifugiarsi in Libano, soprattutto ad Arsal.

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