Vigilia di chiusura della campagna elettorale agitata in Grecia, dopo che lo scorso 14 settembre un gruppo di attivisti ha deciso di passare dalle parole ai fatti realizzando un blitz all’interno della sede del cosiddetto “Fondo per le privatizzazioni” (TAIPED), un ente imposto dalla troika al governo Tsipras. L’obiettivo della nuova istituzione, la cui creazione è prevista dal Terzo Memorandum e controllata direttamente da Bruxelles e dal Fondo Monetario, è quella di collezionare 50 miliardi di euro in proprietà pubbliche e beni culturali per garantire che Atene ripaghi il debito contratto con i cosiddetti ‘creditori internazionali’, un vero e proprio pignoramento di dimensioni mai viste prima nella storia recente del continente (misure simili in genere venivano imposti dalle potenze vincitrici ai paesi sconfitti in guerra).
L’accettazione dell’istituzione del “Fondo per le privatizzazioni” da parte dell’esecutivo Syriza-Anel era stata una delle misure più contestate dalle forze sociali e dai movimenti antiausterity ellenici, nonché dalla minoranza di sinistra del partito di Alexis Tsipras che hanno poi deciso di abbandonare la coalizione ormai geneticamente modificata e di creare una nuova formazione – Unità Popolare – che nel suo programma non esclude l’uscita dall’Euro e dall’Unione Europea se ciò dovesse rendersi necessario per eliminare le politiche di austerità e sottrarre il paese al controllo da parte delle oligarchie europee.
Lunedì, alle otto del mattino, un gruppo di attivisti ha realizzato un blitz all’interno della sede principale del TAIPED, al settimo piano di un palazzo in via Stadiou. Nel corso dell’irruzione i contestatori hanno distrutto alcuni computer, alcuni arredi e alcuni documenti e hanno imbrattato le pareti degli uffici con della vernice.
Poco dopo su Indymedia Atene il gruppo anarchico denominato “Rouvikonas” (il fiume Rubicone, in greco) ha rivendicato l’azione diffondendo anche un video che riprendeva alcuni momenti dell’irruzione nella sede del TAIPED.
Le autorità non hanno gradito l’iniziativa e così quattro attivisti del gruppo anarchico sono stati arrestati nella capitale ellenica. “In risposta all’assalto di ieri alla sede del TAIPED il meccanismo di repressione dello stato ha arrestato quattro nostri compagni, ora detenuti a GA.DA (caserma centrale della polizia greca). Al momento, sappiamo che le accuse a loro carico sono di carattere penale. Alle 16.00 saranno condotti davanti al giudice nel tribunale di Evelpidon. Solidarietà ai nostri compagni – Non un passo indietro” hanno scritto gli altri membri del gruppo poco dopo gli arresti.
La nuova sigla militante era comparsa lo scorso marzo, quando un gruppo di attivisti di Rouvikonas aveva occupato la sede di Syriza in piazza Koumoundourou ad Atene. Poi, il 3 aprile, grazie alla presidente del Parlamento ed esponente di Syriza Zoe Konstantopoulou (recentemente passata a far parte di Unità Popolare) il gruppo aveva manifestato nel cortile dell’Assemblea Legislativa a sostegno di alcuni attivisti anarchici imprigionati. A giugno gli attivisti dello stesso gruppo avevano manifestato fuori dalla sede del governo, chiedendo l’uscita della Grecia dall’Unione Europea e la cancellazione del debito del paese.
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