Riportiamo questa interessante
riflessione reperita in rete, ci siamo solo permessi di aggiungere un
paio di link nei passaggi citati, buona lettura:
Riuscite a immaginare un uomo
deperito, assetato tanto da essere sull’orlo della follia, che siede in
mezzo a un fiume di acqua potabile, circondato da milioni di bicchieri?
Ve lo immaginate l’uomo che mentre muore
lentamente di sete, bofonchia sul fatto che afferrare un bicchiere e
bere andrebbe contro tradizioni, leggi, mercati?
Ve lo immaginate gridare che non c’è
acqua per tutti e usare le ultime energie per difendere i confini
dell’acqua che ristagna e lentamente diventa una palude?
Questa è l’umanità in pieno 2015.
Le materie prime affluiscono sul mercato senza essere vendute: 110
milioni di balle di cotone ferme nei depositi, derrate alimentari ferme
nei silos, ogni giorno 2 milioni di barili di petrolio affluiscono sul
mercato e faticano a trovare compratori. Ristagna il capitale in eccesso
perchè non trova investimenti profittevoli:
“Nel 2000, i paesi ricchi
dell’Occidente investivano nei loro confini 270 miliardi di dollari più
di quanto avessero in cassa con i risparmi. Nel 2013, osserva Bernanke, i
termini sono rovesciati: i paesi ricchi hanno risparmiato 157 miliardi
in più di quanto abbiano investito. L’Europa è passata da un saldo
negativo (più investimenti che risparmi) di 36 miliardi ad uno positivo
(più risparmi che investimenti) di 356 miliardi (da Repubblica)”.
E soprattutto ristagnano gli uomini,
inattivi, inoperosi: non trovano da fare perché ci sarebbe la
possibilità di produrre troppo. 200
milioni di disoccupati secondo le stime ufficiali, già di per sé al
ribasso. 200 milioni di persone che potrebbero produrre tutto ciò che
manca, dividersi il lavoro, liberare tempo di tutti. E invece
ristagnano come soprammobili disperati, si azzuffano, si odiano, si
vendono per poco, perchè manca capacità d’acquisto.
Eppure il reddito è aumentato
negli ultimi 20 anni. E’ aumentato però solo per i ricchi: 40% del
reddito mondiale al 10% più ricco, 2% del reddito al 10% più povero.
Inventiamocela, allora, la capacità d’acquisto che non c’è:
indebitiamoci, indebitiamoli. Ma anche questo è fatto: “la somma dei
debiti dello Stato, delle aziende e dei privati è arrivata al 181 per
cento del Pil negli Usa, al 204 per cento in Europa, al 241 per cento in
Cina”. E anche il debito ristagna, come gli uomini, le materie prime, le forze produttive, i capitali, come quell’uomo che ha sete e non beve.
Noi scommettiamo sulla nostra capacità futura
di afferrare il bicchiere e bere, infrangendo ogni tabù. Confidiamo che
la vita vincerà su ciò che è morto e passato. E confidiamo che sia
fatto in fretta perché il puzzo della palude è già tra noi e i suoi
effluvi iniziano a penetrare tremendamente le nostre narici.
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