Che in Italia, e nell’intera Unione Europea, esistessero enormi disuguaglianze relative al reddito nelle diverse aree non è una sorpresa. Il problema è che questa situazione si è andata acutizzando invece di ridursi, nonostante le autorità europee cianciassero a vanvera sulla coesione sociale. A farne le spese, come noto, sono le aree periferiche dell’Unione, sia nella loro interezza (i Pigs) che al proprio interno.
Una analisi molto più dettagliata che in passato, è arriva dall’Eurostat che ha preso in esame questa volta tutte le province dei paesi aderenti all’Unione Europea aggiornati al 2016.
Dal punto di vista economico, balza agli occhi l’evidenza dell’Europa disuguale. Il “core” economico del continente ruota intorno all’asse del centro-nord, dai paesi scandinavi alla Danimarca; e poi Germania, Olanda, Belgio, Austria. Ma c’è anche un pezzo dell’Italia del Nord dove ci sono diverse aree in cui il reddito degli abitanti supera spesso la media europea e distanzia enormemente il Meridione e il resto del paese. Il Meridione, molto spesso presenta un livello di reddito simile, talvolta persino inferiore, a diverse aree dell’Europa dell’Est come la Polonia che due decenni fa erano assai più povere.
Un processo analogo è quello rilevabile intorno alle aree metropolitane delle capitali di Spagna e Francia che molto spesso si divaricano per reddito dagli altri territori. Proprio nella provincia di Parigi e dintorni, per esempio, il Pil per abitante arriva a livelli quasi doppi rispetto alla Lombardia – che è l’area italiana più ricca.
Il dato interessante, e significativo, è che questa volta le statistiche fornite da Eurostat tengono conto che di solito nelle aree più ricche il costo della vita è maggiore, e viceversa. Quindi un dato più dettagliato e realistico.
vedi anche:
Il demone della competitività vede declinare anche le regioni del Nord Italia
Il Nord sbuffa sotto il peso della crisi tedesca
Fonte
Nessun commento:
Posta un commento