L’esercito francese ha confermato la perdita di elicottero militare avvenuta lunedì in Mali che ha ucciso 13 soldati del contingente francese nella operazione “Barkhane”.
Si tratta dell’evento più grave per la missione militare nel Sahel dal suo spiegamento nel 2013, che vede dispiegati in tutta la regione 4.500 soldati di Parigi, non solo in Mali.
Intorno alle 19:00 di lunedì, due velivoli militari che operano nella regione di Liptako, ai confini tra Mali, Niger e Burkina Faso, secondo la versione ufficiale, si sono scontrati tra loro.
A bordo c’erano soldati del contingente francese, appartenenti a diverse unità, inclusi paracadutisti e truppe di montagna, mobilitati in un’operazione diretta contro un gruppo jihadista segnalato dai servizi segreti.
Verso le 19:40, durante la manovra per prepararsi all’attacco dell’obiettivo, un elicottero Puma e uno Tigre si sono scontrati, schiantandosi l’uno vicino all’altro.
La regione di Liptako è al centro della operazione “Barkhane” da molti mesi. Il 1° novembre, lo Stato islamico del Grande Sahara (EIGS) ha condotto un clamoroso attacco contro la base militare maliana a Indelimane, uccidendo 49 soldati maliani. Le forze armate del paese, ma anche indirettamente i loro alleati francesi e quelli della Missione di stabilizzazione delle Nazioni Unite in Mali (Minusma), stanno facendo conti con i limiti della propria capacità di controllare l’area.
L’EIGS aveva rivendicato anche la posa di una bomba che il 2 novembre scorso aveva ucciso un soldato francese. Il militare ucciso era stato il 28esimo soldato francese morto nella missione militare in Mali dall’inizio dell’operazione nel 2013.
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