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30/11/2019

Strage di Piazza Fontana. Ha un nome chi mise la bomba


Cinquanta anni dopo la Strage di Stato del 12 dicembre 1969 in piazza Fontana, emerge un nome per l’uomo che avrebbe messo materialmente la bomba nella Banca dell’Agricoltura.

Secondo il libro dato alle stampe dal giudice Guido Salvini, il magistrato che con la sua inchiesta riuscì a far riaprire il processo per la strage, l’uomo sarebbe Claudio Bizzarri, veronese, ex parà e militante dell’organizzazione neofascista Ordine Nuovo. Negli anni subito dopo la strage si rifugiò nella Grecia dei colonnelli, successivamente in Svizzera per poi rientrare in Italia.

Nel libro “La maledizione di Piazza Fontana”, sempre secondo Guido Salvini, a confezionare l’ordigno fu il fascista Delfo Zorzi oggi residente in Giappone e per il quale, diversamente che per Cesare Battisti, non è mai stata richiesta l’estradizione.

Ma nel Giugno del 2005 la Corte di Cassazione ha confermato l’assoluzione dei neofascisti imputati per la strage del 12 dicembre 1969 sostenendo che i colpevoli erano quelli del primo processo, ma essendo stati già giudicati e assolti per lo stesso reato non potevano essere di nuovo processati.

È il settembre del 2008 quando il giudice Guido Salvini, autore dell’indagine che aveva portato all’ultimo processo sulla strage, riceve la lettera di un ex fascista di Ordine Nuovo padovano. “La prego contattarmi personalmente per novità su piazza Fontana.” è il primo passo di una lunga e puntigliosa inchiesta, a questo punto privata da parte dell’ex magistrato.

Nelle prossime due settimane parleremo della Strage di Stato in diverse città italiane dopo aver dato alla ristampa il nostro opuscolo: “Piazza Fontana, una strage lunga cinquanta anni”. Restiamo convinti che se la realtà giudiziaria sulla strage è ormai seppellita, quella storica e politica è di straordinaria importanza che venga conosciuta, impugnata e attualizzata.

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