Presentazione


Aggregatore d'analisi, opinioni, fatti e (non troppo di rado) musica.
Cerco

22/11/2019

Libia - Abbattuto drone militare italiano. Circolano versioni poco credibili

Un drone militare italiano sarebbe stato abbattuto dalla contraerea dell’esercito di Khalifa Haftar. Il fatto è avvenuto a nord della città di Tarhouna, a sud di Tripoli.

Ad affermarlo è il Libyan Address, un quotidiano di Bengasi, la città sotto il controllo del generale Haftar che da mesi punta alla conquista di Tripoli, e al rovesciamento del governo libico.

L’agenzia Agi riporta fonti militari di Haftar le quali hanno sottolineato che la difesa aerea ha creduto che si trattasse di un velivolo turco, decollato da Misurata. Su Twitter alcuni blogger che si occupano di sicurezza avevano pubblicato le foto dei rottami del velivolo affermando che si tratta di un Predator e che il drone è stato abbattuto dalla difesa aerea di Bengasi.

“Stiamo ancora aspettando una dichiarazione chiara dall’Italia sulle ragioni di questo volo sul territorio libico e in una zona di divieto di sorvolo” ha dichiarato in una conferenza stampa a Bengasi Ahmed Mesmari, portavoce dell’Esercito nazionale libico di Khalifa Haftar, commentando l’abbattimento del drone con un missile terra-aria.

Del tutto diversa la versione fornita dal governo di Tripoli, secondo cui il drone “è precipitato per un guasto tecnico e non era coinvolto nel conflitto in Libia, come la propaganda del generale Khalifa Haftar ed i suoi sponsor vogliono far credere”. È quanto ha detto all’agenzia Adnkronos Ashraf Shah, ex consigliere politico dell’Alto consiglio di Stato, secondo cui le autorità dell’Aeronautica militare e dell’Aviazione civile di Tripoli “hanno ricevuto un warning dagli italiani con il quale comunicavano l’avaria”.

In Italia lo Stato Maggiore della Difesa ha fatto sapere che “il velivolo, che svolgeva una missione a supporto dell’operazione Mare Sicuro, seguiva un piano di volo preventivamente comunicato alle autorità libiche. Sono in corso approfondimenti – spiegano allo Stato Maggiore – per accertare le cause dell’evento”.

Ma cosa ci faceva un drone militare Predator italiano così all’interno del territorio libico? Appare del tutto legittimo l’interrogativo posto dal sito specializzato AnalisiDifesa.it quando segnala che “Per ora la Difesa parla di incidente ma pare improbabile che una missione aerea in supporto all’operazione Mare Sicuro (che vede la Marina garantire la sicurezza dello spazio marittimo antistante le coste libiche incluse le piattaforme off-shore dell’ENI) possa spingersi così in profondità nell’entroterra da raggiungere Tarhouna, località dove in effetti missioni di ricognizione aerea avrebbero il significato di voler verificare la disposizione delle forze dell’LNA o eventuali indizi di nuove imminenti offensive”.

Fonte

Nessun commento:

Posta un commento