Comincia a prendere forma l’inchiesta sulla vicenda della fornitura di camici e altro abbigliamento sanitario alla Regione Lombardia da parte della ditta Dama srl. Di tale vicenda avevamo già riferito quando la Magistratura aveva aperto un’inchiesta, allora senza indagati.
Ora la Magistratura ha iscritto come indagati Andrea Dini, cognato del Presidente lombardo Fontana, che è proprietario della Dama srl per il 90% – il restante 10% è invece intestato alla moglie di quest’ultimo – e Filippo Bongiovanni, direttore generale della società Aria, la centrale d’acquisti della Regione. L’ipotesi di reato è di turbativa d’asta per avere coartato la libertà di scelta del contraente dell’acquisto.
L’ordine di Aria alla Dama srl era stato effettuato lo scorso 16 aprile e pagato circa un mese dopo per la cifra di 513 mila euro. Dopo un’ inchiesta giornalistica della trasmissione Report, che aveva chiamato in causa Dini e Fontana, la fattura era stata annullata e la vendita trasformata in donazione. Dini aveva giustificato questo strano pasticcio dicendo che la fatturazione era stata un errore commesso, in sua assenza, da un dipendente della ditta.
Tuttavia la Magistratura non vede chiaro in questa vicenda e desidera approfondirla, per stabilire come siano andate davvero le cose tra aprile e maggio, compreso il sospetto che non tutto il materiale fatturato sia stato veramente consegnato. E l’iscrizione come indagato di un alto funzionario regionale fa immaginare un possibile gioco di squadra tra la Dama e la Regione Lombardia.
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