Dalle notizie che arrivano dai siti economici è ormai chiaro che con il Recovery Fund – che tra l’altro sono “soldi nostri” – continuerà la politica di supply side economy. Cioè dell’offerta, volta a sostenere le mini multinazionali tascabili, le poche grandi imprese rimaste e la finanza, cui farà da contraltare un’ulteriore riduzione della quota di salario sociale globale di classe (pensioni, retribuzioni, istruzione, welfare, ecc.) destinata al proletariato italiano ed europeo.
Ma c’è un altro aspetto da considerare: la macelleria che si consumerà nei confronti di milioni di partite Iva.
L’uscita della viceministra Laura Castelli (M5S) è rivelatrice di una tendenza. Il popolo delle partite Iva è stato cullato per 40 anni contro il movimento operaio italiano, con l’ideologia individualista che aveva come specchio il boom delle tv commerciali.
La Lega e Forza Italia nascono anche da questo popolo. Ora non serve più, il movimento operaio è morto e sepolto dopo 30 anni di deflazione salariale.
Molti operai hanno fatto propria l’ideologia individualista come feticcio della realtà. Invece delle droghe ci si culla sul consumo e se non lo si può avere ci si indebita. Così anche le Partite Iva, massacrate dal 2008 dalla crisi mondiale e nazionale.
Per 12 anni hanno boccheggiato, ora è il tempo, deciso dalla classi dominanti, per conto della borghesia europea, di azzerarli. Ci pensa il covid, la crisi economica, lo Stato. E se non arrivano loro ci penseranno le banche con la stretta creditizia, come magistralmente spiegò Marx ne Le lotte di classe in Francia 1848-1850.
La storia si ripete, il capitalismo è questo. L’illusione individualistica si scontra con la realtà. Cosa nascerà da essa, il fascismo o cosa?
Fonte
Nessun commento:
Posta un commento