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31/07/2020

L’esercito turco massacra civili a Manbij, nel nord della Siria

Altri sei civili curdi uccisi nell’attacco transfrontaliero turco in Siria settentrionale

Comunicato della Commissione Affari Esteri HDP (30 luglio 2020)

In una precedente dichiarazione del 29 giugno 2020, avevamo attirato l’attenzione sulle vittime civili curde causate dagli attacchi aerei turchi nel nord della Siria e nel nord dell’Iraq. Poi abbiamo fornito i dettagli di 11 civili curdi uccisi dagli attacchi dell’esercito turco nelle ultime due settimane di giugno.

Abbiamo anche sottolineato che la Turchia, in quanto membro della NATO, delle Nazioni Unite e del Consiglio d’Europa, ha compiuto una serie di attacchi illegali contro i curdi in Iraq e in Siria, in parallelo con la sua campagna repressiva sulla questione curda in patria. Ci sono notizie di altre vittime civili curde, questa volta dalla città di Manbij, nel nord della Siria.

Secondo diversi media curdi, il 28 luglio 2020, gli attacchi aerei turchi hanno preso di mira i villaggi di Qort Wêran e Wîlanlî a nord-ovest di Manbij. La famiglia Diyab è stata colpita: 6 membri della famiglia sono stati uccisi e altri 6 feriti. I nomi di cinque civili uccisi sono i seguenti: Eliya Diyab (60 anni), Fatime Mexlûf (35 anni), Faris Diyab (13 anni), Xifran Diyab (7 anni) e Cemîle Diyab (11 anni). Mehmud Diyab (7 anni) e Ehmed Diyab (12 anni) sono stati gravemente feriti; entrambi sono stati operati, ma rimangono in condizioni critiche.

Il governo turco continua a uccidere impunemente i civili curdi con il pretesto di “combattere il terrorismo” nelle operazioni transfrontaliere. Sebbene sia membro della NATO e del Consiglio d’Europa con l’obbligo di rispettare il diritto internazionale, la Turchia non si astiene dal compiere attacchi così disumani contro i civili. Una delle ragioni dell’audacia della Turchia nello sfidare il diritto internazionale è il silenzio generalizzato di istituzioni internazionali come la NATO e il Consiglio d’Europa, di cui la Turchia è uno Stato membro.

Ancora una volta, chiediamo alla comunità internazionale, in particolare alla NATO, all’ONU e alle autorità del Consiglio d’Europa, di intervenire immediatamente contro i massacri di civili perpetrati dall’esercito turco e dalle sue varie forze di rappresentanza in Iraq e in Siria.

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