Presentazione


Aggregatore d'analisi, opinioni, fatti e (non troppo di rado) musica.
Cerco

19/07/2020

Comunque vada, il “sogno europeo” è a pezzi...


Comunque vada... Lo spettacolo dato a Bruxelles distrugge molti miti sull’Unione Europea. Ad uscirne a pezzi sono dunque soprattutto gli “europeisti senza se e senza ma”, che hanno dipinto quel corral neonazista dove si discute solo di soldi e chissenefrega dei popoli come un “ideale mondo migliore”...

Si può naturalmente discettare a lungo, e con molte buone ragioni, se i “frugali”, e specificamente l’Olanda, abbiano giocato la parte del “poliziotto cattivo” per tirare la volata al “poliziotto buono” Angela Merkel, ovvero la Germania che ha fiutato il sangue dei Paesi mediterranei e cerca ora di ridisegnare la Ue ancora di più a propria immagine, somiglianza e filiere produttive.

Ma è indubbio che due giorni di rissa continua, con leader attempati che si presentano descamisados alle telecamere e altri più giovani che mostrano i denti senza volerlo, rivelando una natura feroce che intendevano nascondere sotto il velo del bon ton, seppelliscono anche l’immagine di una comunità pacificata dai tecnocrati e dai funzionari.

I resoconti – in alcuni casi palesemente imbarazzati – narrano di una feroce lotta nazionalista nelle stanze che dovevano certificare la fine del nazionalismo.

Qualsiasi accordo uscirà nella notte di domenica il famoso e sempiterno “compromesso”, che chiude di solito questi vertici, dovrà forzatamente segnare la sconfitta di alcuni e la vittoria di altri. Senza mezzi termini che consentono ad ognuno di dichiararsi vincitore. Dopo, a casa propria e a beneficio di telecamere amiche.

Stavolta no. Giuseppe Conte che ad un certo punto deve rinunciare a tutto e si limita a pretendere un accordo che non suoni esplicitamente punitivo, un trionfo “olandese”, è l’immagine anticipata del risultato finale. Un Salvini al suo posto, non avrebbe fatto meglio. E ne sarebbe stato sepolto definitivamente...

Che un leaderino come Mark Rutte, alla testa di un piccolo paese che è un paradiso fiscale anti-partner (e solo adesso viene scritto anche sui media di casa nostra, che strano!), alla guida di una maggioranza governativa risicata e insidiata da destra da un nazista dichiarato come Wilders, possa chiedere di “decidere lui come l’Italia spenderà i fondi eventualmente messi a disposizione dalla Ue” (dunque, pro quota, anche dall’Italia), e che tutto questo riesca ad inchiodare un continente, è il segno di una crisi che magari non sarà irreversibile. Ma non lascia certo speranze che quello è “europeo” un mondo migliore…

Passeranno forse il pomeriggio a decidere dove passare più mani di stucco pesante per nascondere le crepe. Ma la “solidarietà europea” è già morta. Agli occhi di molti, se non di tutti. Riscrivere una “narrazione edificante” e “antipopulista” sarà un compito davvero improbo...

Si saprà insomma chi comanda, ossia chi è il sovrano, con nome, cognome e nazionalità. Ma non potrà più nascondersi sotto un’immaginaria – e ormai uccisa – “entità comunitaria democratica”.

Vedremo i termini generali più precisi quando i 27 capi di Stato e di governo apporranno – se l’apporranno – le proprie auguste firme. Ma già adesso dovremmo capire in quale luogo risieda oggi il “potere politico” e quale tipo di conflitto sarà necessario per rovesciarlo.

Di certo, dovreste averlo capito tutti, non sta a Palazzo Chigi. Chiunque ci abiti...

Fonte

Nessun commento:

Posta un commento