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07/01/2021

USa - Scenari da Majdan a Washington. Chi ha seminato vento raccoglie tempesta


Le scene che gli Stati Uniti sono abituati sistematicamente a provocare in altri paesi, questa volta sono avvenute nel cuore stesso degli Usa. A Washington centinaia di sostenitori di Trump che contestano i risultati elettorali e l’elezione di Biden a presidente, hanno abbattuto una barricata sul lato ovest del Campidoglio e hanno marciato su per i gradini, gridando “prendete il Campidoglio!”.

Alcuni sono riusciti a raggiungere le porte dell’edificio. Gli agenti hanno cercato di contenere la folla mentre alcuni dei manifestanti si sono arrampicati sulle impalcature fuori dal Campidoglio che erano state erette per l’imminente inaugurazione della presidenza di Biden.

La polizia del Campidoglio degli Stati Uniti ha chiesto agli occupanti di evacuare due edifici degli uffici del Congresso. Ma diversi video mostrano che proprio la polizia ha spalancato le porte ai supporter di Trump, secondo uno schema evidentemente preparato in precedenza.

I lavori del Congresso sono stati sospesi ed alcune zone del Campidoglio evacuate.

Appare evidente come l’atteggiamento della polizia all’esterno e all’interno del Campidoglio contro gli assalitori sia stato tutt’altro che deciso, sicuramente opposto rispetto alle brutalità con cui interviene contro le manifestazioni di Black Live Matters o degli Antifa. In questo caso ha addirittura consentito che manifestanti armati entrassero fin dentro il Congresso.

Dalle notizie che arrivano si parla anche di colpi di arma da fuoco sparati all’interno dell’edificio e di una donna ferita, mentre alcune immagini mostrano gli agenti dei servizi di sicurezza che attendono con le pistole spianate dietro la porta la possibile irruzione dei sostenitori di Trump.

Scontri erano avvenuti a Washington già da ieri sera quando un gruppo di sostenitori di Trump si è scontrato con la polizia. Due agenti di polizia e un civile hanno riportato ferite lievi e sono stati trasportati negli ospedali intorno alle 23:30.

Sei persone sono state arrestate in relazione ai disordini alla fine di martedì, ha detto una portavoce della polizia. Una donna, data inizialmente per ferita, è morta in ospedale.

Molti sono stati accusati di molteplici violazioni del possesso di armi, incluso il trasporto di un fucile e il possesso di un dispositivo di alimentazione di munizioni di grande capacità. Altri sono stati accusati di aggressione, compreso un agente di polizia, ha detto la portavoce.

I sostenitori mainstream di Trump, i gruppi di milizie private, i suprematisti bianchi, i Proud Boys di estrema destra e teorici della cospirazione come quelli che sostengono QAnon hanno dichiarato con numerosi post che avrebbero partecipato alle proteste.

Le manifestazioni di martedì hanno visto gli interventi del teorico della cospirazione Alex Jones e di Roger Stone, un consigliere di lunga data di Trump che il presidente ha recentemente perdonato dopo la sua condanna nell’indagine sul russiagate.

Nel giorno in cui il Congresso Usa si è riunito per certificare la vittoria del candidato democratico migliaia di sostenitori del presidente degli Stati Uniti Donald Trump si erano radunati nel centro di Washington per protestare contro i risultati delle elezioni del 3 novembre scorso, che hanno portato alla vittoria di Joe Biden.

Il presidente Donald Trump aveva parlato davanti ai suoi sostenitori, tra cui secondo la stampa locale anche esponenti di gruppi di estrema destra, affermando che “non si riconosce la vittoria quando è in ballo un furto”. Il capo dello stato ha quindi tirato in ballo il vicepresidente Mike Pence: “Spero che Mike farà la cosa giusta. Lo spero. Perché se Mike farà la cosa giusta vinceremo le elezioni”.

Secondo fonti citate dalla Cnn Trump avrebbe detto a Pence che sarebbe politicamente “pericoloso” per lui rifiutarsi di bloccare la certificazione di Biden al Congresso. Ma il vicepresidente degli Stati Uniti Mike Pence ha ribadito che non è nei suoi poteri respingere i voti del collegio elettorale. E comunque è stato portato via dai servizi segreti poco dopo aver chiamato la Guardia Nazionale per sgomberare (forse) l’edificio.

Mentre scriviamo però i lavori del Congresso che dovrebbero sancire il passaggio di poteri da Trump e Biden sono bloccati. Chi in questi decenni ha seminato vento sta raccogliendo tempesta.

Ma è chiaro che stasera muore il mito della democrazia liberale, che aveva proprio nella capitale statunitense il proprio “tempio”.

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