Dopo un lungo iter processuale, un tribunale israeliano ha condannato per diffamazione l’attore e regista Mohammed Bakhri e ha ordinato il sequestro delle copie del documentario del 2002 Jenin Jenin.
Bakhri è arabo israeliano, residente nello Stato ebraico. Attore di fama internazionale è stato per molti anni considerato un idolo in Israele. Nel 2002, si reca nel campo profughi di Jenin in Cisgiordania per documentare gli effetti dell’assedio israeliano al campo profughi costato almeno 50 vittime palestinesi.
Di seguito un video breve in cui racconta la sua storia
Siamo nel mezzo dell’operazione “Muraglia di Difesa” che costituisce l’operazione con la quale lo stato sionista cerca di combattere la seconda intifada.
A Jenin avviene un massacro con l’esercito israeliano che non risparmia nessuno, disabili compresi, bombarda case, scuole ed ospedali, si serve dei cittadini palestinesi come scudo.
Il documentario non ha una precisa tesi politica ma si limita a mostrare il massacro dando voce a una popolazione palestinese stremata. Si tratta di un documento di grande rilevanza che registra in modo chiaro come la popolazione vive l’occupazione, la repressione e il massacro.
Dopo l’uscita del documentario Bakhri diviene uno dei nemici interni più odiati da Israele. Il documentario è disponibile su You Tube. Purtroppo la qualità delle immagini non è buona ma merita la visione.
Con la Palestina nel cuore, morte al colonialismo, morte al fascismo!
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