Qualcuno lo temeva, qualcun altro lo sospettava ma taceva per non guastare la santificazione di Biden alla Casa Bianca. Ma adesso il problema sta venendo fuori. La riduzione delle forniture di vaccini Pifizer previste per i paesi europei non è dovuta tanto a strozzature produttive della multinazionale, quanto al “dirottamento” verso la campagna annunciata da Biden sui “100 milioni di vaccinati negli Usa entro i primi 100 giorni di presidenza”.
L’obiettivo della nuova amministrazione Usa sarebbe quindi quello di 1 milione di vaccinati al giorno. Un incremento non così significativo ma che produce i suoi effetti. Sotto l’amministrazione Trump infatti sono state somministrate in media 914 mila dosi al giorno, con un record di 1,1 milione di dosi registrato la settimana scorsa. Finora negli Stati Uniti sono state vaccinate più di 17,5 milioni di persone, di cui due milioni e mezzo hanno ricevuto la seconda dose.
Giovedi, Biden ha firmato il suo piano strategico per affrontare la pandemia. Poteri di guerra, mascherine obbligatorie per i prossimi cento giorni, test e quarantena per chi arriva dall’estero.
Nel secondo giorno di presidenza, Sleepy Joe, con a fianco Antony Fauci, ha così lanciato il suo piano nazionale contro il coronavirus ed ha firmato dieci ordini esecutivi per attuarlo. “I vaccini ci danno speranza”, ma la campagna di immunizzazione “è stata un triste fallimento”, ha dichiarato Biden avvertendo che il numero dei morti potrebbe salire a 500 mila già il mese prossimo. Per accelerare la produzione e distribuzione dei vaccini, il nuovo Presidente ricorrerà al Defense Production Act (Dpa).
Secondo il network Nbc News, Biden è intenzionato a incoraggiare gli Stati ad avviare da subito la vaccinazione anche tra le persone che hanno almeno 65 anni, assieme ai lavoratori ritenuti essenziali, tra questi gli insegnanti e chi lavora nella catena alimentare. Il problema però sono le scorte. Più di qualche Stato ha comunicato di essere in grado di aumentare il ritmo dei vaccini, ma di non avere a disposizione dosi a sufficienza per tenere la tabella di marcia indicata.
Questa accelerazione nel ritmo delle vaccinazioni negli Stati Uniti potrebbe finire per mettere in ulteriore difficoltà l’Unione Europea e l’Italia. Sembra infatti che proprio per favorire l’amministrazione Biden, la Pfizer avrebbe ridotto la distribuzione in Europa del numero di scorte già promesse. Se il dato verrà confermato, saremmo in presenza di una inquietante competizione tra Europa e Stati Uniti per accaparrarsi le dosi di vaccini.
In Italia il commissario straordinario per l’emergenza Covid-19, Arcuri ha denunciato come già questa settimana l’Italia abbia ricevuto il 29 per cento in meno di vaccini rispetto a quanto era previsto e la prossima settimana arriverà il 20 per cento in meno.
Si parla di azioni legali contro la Pfizer, e più di qualcuno vuole capire se la “domanda di vaccini” negli Usa ha svolto un ruolo diretto nelle scelte della casa farmaceutica di ridurre le forniture all’Unione Europea.
Negli Stati Uniti la pandemia continua a mietere vittime e contagi in modo molto pesante. Il giorno dell’insediamento di Biden, si sono registrati negli Usa 4.131 morti, nuovo record del 2021, dopo quello registrato il 7 gennaio. Il totale dei decessi, secondo i dati della Johns Hopkins University, è salito a 410 mila, quello dei contagi è arrivato a 24 milioni e 611 mila.
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