Sulle polemiche di questi giorni in Italia relative alle sanzioni verso Cuba, è dovuto intervenire il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. “L’ultima volta che alle Nazioni Unite si è votato sul rinnovo delle sanzioni per Cuba è stato nel 2019 e l’Italia vota per la rimozione di queste sanzioni”, ha detto Di Maio nel corso del suo intervento davanti alle commissioni esteri di Camera e Senato.
Nei giorni scorsi, alcuni sostengono addirittura a causa di un articolo sul nostro giornale diventato virale, è dilagata nel nostro paese una vera e propria ondata di indignazione contro la posizione sostenuta dalla rappresentanza italiana al Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite a Ginevra.
“Nelle ultime settimane – ha precisato Di Maio – si è votato per una risoluzione presentata dai paesi non allineati che chiedeva di abolire lo strumento delle sanzioni come strumento in sé, non per Cuba, per tutto il mondo, di non accettare più lo strumento sanzionatorio come uno degli strumenti a disposizione delle reazioni dei singoli stati o delle organizzazioni sovranazionali”.
Da quanto si è potuto leggere, la risoluzione presentata da Cina, Palestina e Azerbaijan al Consiglio delle Nazioni per i Diritti Umani: “esorta vivamente tutti gli Stati ad astenersi dall’imporre misure coercitive unilaterali, sollecita inoltre la rimozione di tali misure, in quanto contrarie alla Carta e alle norme e principi che regolano le relazioni pacifiche tra gli Stati a tutti i livelli, e ricorda che tali misure impediscono la piena realizzazione dello sviluppo economico e sociale delle nazioni influendo anche sulla piena realizzazione dei diritti umani”.
Su questo Di Maio ha affermato: “Credo che siamo tutti d’accordo che si tratta di una generalizzazione che non si può accettare. Possiamo dunque chiarire che l’Italia non ha votato a favore delle sanzioni per Cuba e che siamo molto grati a Cuba come a tanti altri paesi per il supporto che ci hanno dato un anno fa in questo periodo”.
Una precisazione interessante quella del ministro degli Esteri Di Maio. A questo punto appare doveroso segnalare alcuni aspetti importanti.
1) La risoluzione contro l’uso delle sanzioni unilaterali presentata al Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite da Cina, Palestina e Azerbaijan fa un discorso generale sull’uso punitivo e discriminatorio di questo strumento. I principali paesi sottoposti a sanzioni sono Siria, Iran ma anche Cuba e Venezuela. Dunque non un singolo target ma comunque paesi che gli Usa da tempo hanno inserito in una sorta di “black list” e contro cui si accaniscono con le sanzioni. Anzi con la pretesa di internazionalizzare anche le sanzioni unilaterali, minacciando così anche i paesi che non adottano le sanzioni contro quelli sulla “black list” di essere sanzionati a loro volta dagli Stati Uniti. Insomma è vero che viene sollevato il problema in termini “generalizzati” ma dentro una situazione in cui ci sono sempre e solo alcuni paesi ad essere sottoposti a sanzioni da parte degli Usa e dei suoi alleati.
2) L’ondata di indignazione che si è sollevata in Italia alla notizia che il governo italiano aveva votato contro la risoluzione che chiede sospensione delle sanzioni unilaterali verso alcuni paesi – tra cui Cuba – è stata talmente forte che il governo è stato costretto a rispondere e a precisare. È però anche un indicatore formidabile della simpatia, del rispetto e della solidarietà di cui Cuba gode nel nostro paese, sentimenti che l’intervento di solidarietà delle brigate mediche cubani nella prima fase della pandemia ha indubbiamente esteso e rafforzato.
Infine il Ministro Di Maio ha dovuto riconoscere la gratitudine a Cuba per la solidarietà portata all’Italia nei momenti peggiori della pandemia di Covid e ricordare che nel 2019 l’Italia ha votato contro il blocco Usa verso Cuba.
Augurandoci che la pezza non sia peggiore del buco, vogliamo augurarci che tali precisazioni indichino un atteggiamento che verrà mantenuto anche nel 2021, nonostante l’ubriacatura di subordinazione agli Usa che sembra pervadere gli ambiti decisionali nel nostro paese. E che soprattutto non consenta più al governo italiano di procedere con leggerezza e subalternità ad una scelta estrema come le sanzioni verso altri paesi e popoli.
Perché dunque continuare a mantenere sanzioni contro paesi che non hanno fatto nulla di male al nostro e che, al contrario, avrebbero bisogno di sostegno per far fronte alle emergenze sociali ed umanitarie (guerre, embarghi, pandemia, occupazioni) alle quale spesso si aggiungono vendicativamente anche le sanzioni, solo perchè non sono subalterni ai diktat degli Stati Uniti? La posta in gioco non riguarda solo un paese che merita il rispetto del mondo come Cuba, ma anche altri paesi ed altri popoli.
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