La prossima settimana Pedro Castillo dovrebbe iniziare a definire il suo governo.
Giovedi il leader di Perù Libre, potenziale presidente, ha ascoltato le denunce della delegazione di Chalhuahuacho contro la compagnia mineraria Las Bambas.
Spera che per allora il JNE (Giunta nazionale elettorale) avrà risolto tutti i contenziosi e sarà stato proclamato presidente eletto.
Nel frattempo, i nomi per gli incarichi di governo vanno e vengono nelle conversazioni riservate.
“Il professore Castillo spera che la prossima settimana la JNE completi tutti gli annullamenti e lo proclami vincitore delle elezioni per iniziare a definire il suo gabinetto”, ha assicurato a La República una fonte vicina a Pedro Castillo Terrones.
Nel frattempo, tutte le conversazioni sull’argomento sono condotte in modo ufficioso. Tuttavia, sempre più nomi stanno circolando. Uno di questi è quello di Pedro Francke, membro del team tecnico di Perù Libre e consulente per le questioni economiche. Sarebbe uno di quelli che avrebbero consigliato di chiedere a Julio Velarde di restare alla Central Reserve Bank (BCR). Due giorni dopo, il dollaro ha iniziato a registrare un leggero calo. Il suo nome è uno dei più quotati per il Ministero dell’Economia, e sebbene eviti la questione ogni volta che un giornalista lo consulta, mette in evidenza la convinzione e la sicurezza con cui afferma che un governo Castillo metterà l’accento sulla lotta all’evasione e all’elusione fiscale e renderà Sunat (l’agenzia fiscale) un’entità “più amichevole” con piccoli e micro contribuenti.
L’ostinazione di Fuerza Popular della Fujimori e dei suoi alleati ad ignorare i risultati delle elezioni e a cercare di annullare un gran numero di voti, ha dato a Castillo la possibilità di comprendere l’importanza delle relazioni internazionali.
Decisivo, in questo senso, l’incontro di inizio mese con gli ex ministri degli Esteri Manuel Rodríguez Cuadros e Óscar Maúrtua, nonché il riavvicinamento con l’ex ambasciatore negli Stati Uniti Harold Forsyth. Non è escluso che il suo ministro degli Esteri possa essere tra questi.
A quanto pare hanno usato i loro buoni uffici per aiutare il Dipartimento di Stato USA e l’Unione Europea a riconoscere che il secondo turno elettorale è stato equo e trasparente. Lo stesso è accaduto nel caso dell’OSA e della richiesta di audit internazionale.
Diverse fonti consultate dal giornale Repubblica hanno indicato che, in generale, Pedro Castillo ha preferito essere cauto sulla composizione del governo e, per prendere decisioni, attende l’esito delle richieste di annullamento che deve essere risolta dalla JNE, la quale a parere dei suoi consulenti avverrà in una settimana.
Si registra intanto un atto di violenza politica con la morte di Sacarías Meneses Taco, un rondero sostenitore di Castillo avvenuta proprio davanti alla Giunta delle Elezioni Nazionali (JNE) in attesa della proclamazione di Pedro Castillo presidente. L’attivista è stato aggredito e ucciso a bastonate. A denunciarla è stato il leader di Perù Libre Julián Palacín che ha accusato “i vandali assunti da Fuerza Popular” della Fujimori.
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