Twitter ha sospeso i profili di diversi giornalisti di alcune fra le più importanti testate statunitensi. Secondo il giornale The Hill, è stato sospeso anche l’account del social network Mastodon, il social concorrente di Twitter.
Il New York Times, riferisce che gli account sospesi sono quelli di Ryan Mac del New York Times, di Drew Harwell del Washington Post di Aaron Rupar, giornalista indipendente, di Donie O’Sullivan della CNN di Matt Binder di Mashable, di Tony Webster, giornalista indipendente di Micah Lee di The Intercept e del commentatore politico Keith Olbermann. Non è ancora chiaro quali siano le motivazioni delle sospensioni degli account, scrive il NYT, la pagina Twitter di ogni utente include un messaggio secondo cui gli account sono sospesi perchè “violano le regole di Twitter”.
La decisione del social arrivano all’indomani della sospensione di oltre 25 account che tracciavano gli aerei di agenzie governative, miliardari e individui di alto profilo, compreso quello di Musk.
I giornalisti che si sono visti sospendere l’account, nei giorni scorsi avevano commentato in modo non lusinghiero la sospensione del profilo “@Elonjet“, curato da un diciannovenne, Jack Sweeney, che riportava in tempo reale gli spostamenti aerei del proprietario di Twitter, Elon Musk.
Il miliardario Musk, che ha recente acquistato Twitter professandosi “assolutista della libertà di parola”, aveva giustificato la sospensione del profilo di Sweeney definendola una questione relativa alla privacy e alla sicurezza personale: “Qualsiasi account che pubblica informazioni personali in merito alla posizione in tempo reale di un individuo verrà sospeso, dal momento che si tratta di una violazione della sicurezza fisica”, aveva affermato Musk.
Al momento, però, non è chiara la ragione della sospensione dei giornalisti, diversi tra i quali sono noti per aver espresso ripetute critiche a Musk e all’indirizzo di Twitter, dopo la recente acquisizione del social media da parte dell’imprenditore. In una nota, la CNN ha definito la sospensione del suo giornalista “impulsiva e ingiustificata”, sostenendo che sotto la guida di Musk Twitter sia divenuta una piattaforma “instabile e volatile”. Musk ha replicato in prima persona proprio su Twitter: “Criticarmi tutto il giorno va benissimo, ma sottoporre a doxxing la mia posizione in tempo reale e mettere a rischio la mia famiglia non lo è”.
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