Manca completamente l’Archivio del Ministero dei Trasporti per gli anni delle Stragi (1968-1980) e ancor più in specifico, manca addirittura tutta la documentazione del Ministro e del suo Gabinetto. Questa la notizia più clamorosa sulla quale soffermarsi con particolare attenzione storico-politica, contenuta nella relazione annuale del Comitato consultivo sulle attività di versamento all’Archivio Centrale dello Stato della documentazione relativa alla direttiva Renzi\Draghi, che ha concluso nell’ottobre scorso i suoi lavori.
Si tratta di una notizia che deve far riflettere: da un lato è un grave «colpo» per la Storia del nostro Paese.
Bisogna sottolineare che il periodo di cui si certifica la mancanza di documenti è proprio quello che comprende le Stragi più sanguinose: e i trasporti sono stati particolarmente colpiti, pensiamo agli attentati sui treni, alla stazione di Bologna fino ad Ustica. Ma credo anche sia importante sottolineare come ci si trovi totalmente fuori da ogni applicazione della legislazione esistente sulla conservazione e trasmissione agli Archivi di Stato della documentazione delle Amministrazioni Pubbliche.
Non si può insomma non rilevare questo dato estremamente inquietante come sintomo negativo della situazione della documentazione archivistica nelle Amministrazioni dello Stato.
La conoscenza di questa situazione è il prodotto di un percorso di desecretazione della documentazione relativa alle Stragi iniziato nel 2014 – con la direttiva Renzi – e a cui il Governo Draghi ha dato ulteriore forza con la decisione di rendere pubbliche anche le carte relative alla P2 e a Gladio, rendendo così più completo l’arco di interesse storico; e ponendosi direttamente, la presidenza del Consiglio, «alla testa» dei lavori del Comitato, delegandone la direzione al Segretario Generale Roberto Chieppa
Nell’ultimo anno quindi si è avuto un periodo di lavori davvero importante che ha portato indubbiamente all’acquisizione di un grande patrimonio di conoscenza – documentazione, ma che comunque ha dovuto fare i conti con tutte le contraddizioni, mancanze, deficienza di materiale, sempre denunciate negli anni.
Proprio cercando di affrontare le tematiche relative alle mancanze denunciate, in particolare dai rappresentanti delle Associazioni vittime della Stragi, si e è avuto un serrato confronto «archivistico» con il Ministero dei Trasporti. E da questo confronto, da rinnovate ricognizioni, la definitiva consapevolezza della mancanza dell’Archivio stesso che avvalora, rafforza e conferma le critiche fin qui avanzate.
Va ricordato che la direttiva del 2014 (direttiva Renzi) era stata accolta con aspettative positive da parte delle Associazioni delle Vittime e con qualche perplessità e ritrosia del mondo archivistico.
E in questi anni di lavoro all’interno del Comitato, abbiamo dovuto avanzare più volte molte critiche sulla sua travagliata attuazione e soprattutto sulla inadeguatezza del materiale reso disponibile; ad esempio, per quel che riguarda la Strage di Ustica si è subito denunciata la grande assenza di materiale coevo ai fatti nelle varie Amministrazioni pubbliche.
Bisogna ricordare che l’insufficienza della documentazione è sempre stata al centro delle critiche e delle denunce delle Associazioni, ed è stato negli anni la causa del contendere all’interno del Comitato nei confronti con le Amministrazioni.
Una continua disputa-scontro tra carte mancanti, elenchi di nominativi non consegnati, carte clamorosamente censurate, intere parti coperte con vistose cancellature proprio nel momento della loro desecretazione!
Fino, come si diceva, alla mancanza dell’intero Archivio del Ministero dei Trasporti!
E quindi per l’anno che verrà, bisognerà chiedere che si prosegua e si intensifichi l’impegno per l’effettiva attuazione di quelle direttive (prima Renzi e poi Draghi), per far piena luce e delineare un documentato contesto storico su una stagione terribile e sanguinosa della Storia del nostro Paese. E su questo vanno richiamati alle loro responsabilità sia Governo che Parlamento e, a mio avviso, anche Magistratura, per quel che concerne la tenuta di documentazione in totale difformità dalla legge.
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