Una collega di una Direzione Provinciale, unita civilmente alla sua compagna, madre biologica della loro figlia, regolarmente iscritta all’anagrafe del Comune di appartenenza e all’anagrafe nazionale della popolazione residente del Ministero dell’Interno, nelle quali le due donne risultano a tutti gli effetti genitrici della bambina, si è vista negare, prima dalla Direzione Regionale e poi dalla Direzione Centrale delle Risorse Umane, il pieno diritto ai congedi parentali richiesti, così privando la minore del diritto di ricevere cure da entrambe le genitrici.
Nel caso di specie, la collega, che in qualità di genitrice aveva fatto richiesta di 10 giorni di congedo di paternità per dedicarsi alle cure della figlia, non ne ha potuto godere in quanto l’Agenzia delle Entrate ne ha concesso la fruizione sospensivamente condizionata al parere della Funzione Pubblica, mettendo in atto un comportamento che non concede l’immediato e pieno godimento del diritto alla cura né lo nega esplicitamente attraverso l’emanazione di un provvedimento a cui potersi opporre nelle sedi giudiziarie opportune.
A seguito di denuncia del caso all’interno del Comitato Unico di Garanzia dell’Agenzia delle Entrate, valutata la gravità del diritto negato alla collega, USB attraverso la sua componente del CUG ha preso una posizione in favore del riconoscimento del diritto rivendicato dalla collega, trasmettendo un documento con il quale vengono argomentate, con puntuali riferimenti normativi e giurisprudenza in materia, le ragioni che rendono la posizione di Agenzia Entrate, non solo pretestuosa perché non costituisce soggetto giuridico deputato a prendere posizioni in materia, ma inaccettabile rispetto ad un riconoscimento pieno della genitorialità delle due mamme nei confronti della minore.
Riteniamo assolutamente discriminatorio l’atteggiamento dell’Agenzia Entrate che contribuisce, con il suo comportamento, ad alimentare nel nostro Paese un clima sempre più irrespirabile e restrettivo in tema di riconoscimento dei diritti.
Continueremo a sostenere i diritti della collega e delle coppie omosessuali presso il CUG e presso la Direzione Centrale di Agenzia Entrate, esercitando la massima pressione anche nei confronti della Funzione Pubblica.
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