Siamo andati alla conferenza stampa, a Montecitorio, chiamata da un vasto arco di forze politiche e sociali, per dare notizia della manifestazione nazionale contro il governo Meloni che si terrà sabato pomeriggio a Roma. La nostra testata era in pratica l’unica presente.
E dire che ai “cronisti parlamentari” – una mini-casta nella casta – bastava fare forse venti metri per uscire dal bunker (Montecitorio e Palazzo Chigi) in cui sono abitualmente asserragliati per cogliere ogni vagito di una classe politica che da tempo non ha più nulla da dire.
E questo nonostante l’iniziativa avesse raccolto nelle ultime ore l’adesione della senatrice M5S Mariolina Castellone, vicepresidente del Senato. La senatrice non ha dato soltanto la propria adesione alla manifestazione nazionale indetta sabato 24 giugno a Roma contro le politiche antipopolari del governo Meloni, ma ha annunciato anche che sarà in piazza della Repubblica alle ore 14 dietro lo striscione contro l’“autonomia differenziata”. Per segnalare un consenso, insomma, qualcosa di più rispetto a una semplice firma.
Lo stato dell’informazione italiana è decisamente disperante. La militarizzazione del “giornalista” ha passato il segno da tempo e l’attuale doppia pressione – una guerra in cui bisogna parlare solo che bene dei nazisti con svastica “nostri alleati” e un governo che giorno dopo giorno rispolvera le nostalgie clerico-fasciste – non fa che appiattire all’estremo un “profilo”in cui non si nota più alcuna differenza. È una ben strana forma di pluralismo, in fondo...
Sotto il solleone di questi giorni, comunque, i rappresentanti dei vari soggetti collettivi organizzatori della manifestazione di sabato, hanno ricordato le ragioni sociali e politiche per cui si scende in piazza per una manifestazione politica che si annuncia – anche solo nei lanci di agenzia che profetizzano come sempre i “problemi alla circolazione nelle Capitale” – persino più partecipata di quella “grillina” di sabato scorso.
Guido Lutrario per USB ha sottolineato le ragioni della mobilitazione: “Meloni e i suoi ministri ci stanno rubando il futuro, portandoci sempre più dentro una guerra che il Paese non vuole. Mentre peggiorano le condizioni di vita degli italiani e i salari perdono il loro già scarso potere d’acquisto, dal governo non arriva alcun provvedimento. Per questo i movimenti, i comitati e le organizzazioni di tutta Italia si sono dati appuntamento sabato 24, per affrontare le politiche antipopolari di un governo guerrafondaio che va contro i lavoratori e i loro diritti”.
Un giovanissimo rappresentante degli studenti di Opposizione studentesca di Alternativa (Osa), ha spiegato che “La manifestazione del 24 giugno vedrà in piazza pezzi importanti della società. In questa manifestazione composita ci saremo anche noi studenti di Osa, portando al centro sicuramente la questione della guerra, ma anche quella dell'”alternanza scuola-lavoro”.
“Una questione centrale per gli studenti ma, come si è già visto in molti appuntamenti, che può essere di unione tra studenti, lavoratori, operai. Per una prospettiva di scuola diversa, un mondo diverso, un mondo del lavoro contro la precarietà e lo sfruttamento”.
Maurizio Acerbo, segretario del PRC, ha invece sottolineato che “Anche noi di Rifondazione Comunista saremo in piazza per dire no a questa destra a-sociale, che ha vinto le elezioni con lo slogan ‘prima gli italiani’ ma la cui reale traduzione sarebbe ‘prima gli italiani ricchi’ e ‘prima le multinazionali’.
Questo è un governo contro i lavoratori e le lavoratrici, che sta aumentando la precarietà, attacca i poveri cancellando il reddito di cittadinanza. E non fa nulla per fermare la strage dei morti sul lavoro. Taglia la sanità e si prepara a votare anche per il MES. Dicevano di essere ‘sovranisti’, ma ci hanno trasformato in una portaerei degli Stati Uniti. Saremo in piazza per la pace, la giustizia sociale, la giustizia ambientale”.
Franco Russo, per i Comitati contro ogni autonomia differenziata, ha segnalato che “Noi parteciperemo convintamente a questa manifestazione indetta da USB e movimenti territoriali, con la partecipazione di giovani, studenti, associazioni. Contro l’autonomia differenziata che sembra un tema lontano dai problemi sociali, ma in realtà siccome questa ‘autonomia’ prevede i ‘livelli essenziali di prestazione’ è un attacco frontale ai diritti sociali e si lega direttamente al conflitto sociale nel nostro paese.
Rivendicheremo il blocco di questo dissennato disegno che frammenta non lo Stato, ma la Repubblica italiana. Cioè i diriti di cui ogni cittadino residente, nativo o non nativo, deve poter godere. Speriamo in una grande manifestazione perché vorremmo diffondere la consapevolezza della gravità di questo disegno di legge Calderoli”.
Elisabetta Canitano, medico e storica esponente del movimento femminista, parlando in rappresentanza di Potere al Popolo e Unione Popolare, ha ribadito che “Noi siamo in piazza sabato pomeriggio, aderiamo alla manifestazione Usb a favore dei lavoratori, contro le spese di guerra e per le spese sociali. Perché il precariato finisca, perché tutte le politiche che finora hanno aggravato il precariato, distrutto i diritti dei lavoratori, la sanità pubblica, coinvolto la sanità privata nella gestione dei contratti di lavoro – come hanno fatto Cgil, Cisl e Uil.
Noi saremo in piazza perché deve esserci una svolta sui diritti delle persone alla casa, alla salute, al lavoro. No alla guerra e sì all’uso dei fondi per il nostro benessere”.
“Dulcis in fundo – ha infine segnalato Guido Lutrario – stamattina c’è stata una importante occupazione sulla Tiburtina, qui a Roma, da parte di decine di famiglie. Il movimento per la casa non è qui in questo momento proprio perché tutto impegnato in questa iniziativa di lotta, ma sabato sarà in piazza anch’esso, insieme alle famiglie che partecipano a questa occupazione”.
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