Sono aumentati gli evasori totali scoperti dalla Guardia di Finanza. Si tratta di soggetti che non hanno mai pagato un euro di tasse: dal 1 gennaio del 2022 al 31 maggio di quest’anno ne sono stati individuati 8.924, oltre 3mila in più (il 54,8%) rispetto allo stesso periodo precedente, quando erano stati “solo” 5.762.
Il dato è contenuto nel bilancio operativo della Guardia di Finanza, diffuso in occasione del 249esimo anniversario del Corpo, dal quale emerge che è più che raddoppiato anche il valore dei sequestri di beni profitto dell’evasione e delle frodi fiscali: dai 2,2 miliardi del periodo gennaio 2021-maggio 2022 si è passati ai 4,8 miliardi dal gennaio 2022 al maggio 2023.
Sul fronte della lotta all’evasione fiscale, in 17 mesi sono stati denunciati dalle Fiamme Gialle per reati tributari 19.712 soggetti, di cui 438 arrestati, mentre sono stati 1.246 i casi di evasione fiscale internazionale scoperti.
La cronologia dei dati trasmessi dalla Guardia di Finanza non consente di affibbiare questo incremento degli evasori fiscali totali alla politica “lassista” del governo Meloni in materia di tassazione. Le infrazioni e i reati rilevati sono infatti precedenti all’insediamento dell’attuale esecutivo. È però decisamente interessante sottolineare quale sia l’approccio del governo alla questione.
“La nostra legislazione tributaria è piena di ossimori, se un imprenditore onesto decidesse di assoldare un esercito di commercialisti per pagare fino all’ultimo centesimo di imposte non ci riuscirebbe perché comunque qualche violazione verrebbe trovata, le norme si contraddicono”, ha affermato il ministro della Giustizia Carlo Nordio, intervenendo al convegno “Il sistema sanzionatorio nella riforma tributaria” organizzato dalla Luiss (l’università della Confindustria, ndr).
Il 30 maggio a Catania, la premier Giorgia Meloni aveva parlato di “pizzo di Stato” riferendosi alla ricerca del gettito fiscale da parte delle autorità preposte.
Sollecitata a chiarire ha affermato: “Dovete approfondire meglio. Io parlavo di quando lo Stato, invece di fare lotta all’evasione fiscale, fa caccia al gettito – che significa che all’inizio dell’anno si quota quanto si prevede di fare dalla lotta all’evasione fiscale – voi capite che è curioso perché dopo si devono fare quegli importi a tutti i costi, altrimenti non si hanno i soldi per coprire i provvedimenti. E si fanno cose bizzarre che sono più simili alla caccia al gettito che alla lotta all’evasione fiscale. Questo secondo me non è giusto”.
Delle due l’una. O l’aumento degli evasori fiscali in Italia appare destinato a salire ancora, oppure potrebbe diminuire nel prossimo periodo in quanto gli sarà consentito di farlo, magari di farlo meno e meglio, sulla base di una “amministrazione amica delle imprese” come richiesto esplicitamente dal nuovo governo. Si accettano scommesse.
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