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15/09/2024

“La Russia non è nostra nemica”. I cartelli nelle città italiane finiscono sulla CNN

“La Russia non è nostra nemica!”. Così scrivono dei manifesti che sono comparsi in diverse città italiane e che sono diventati una notizia per media internazionali come la CNN.

La grafica dei cartelli riporta una mano con i colori della bandiera italiana che stringe una mano con i colori del vessillo russo. Sotto, il messaggio: ‘Basta soldi per le armi a Ucraina e Israele. Vogliamo la pace e ripudiamo la guerra (articolo 11 della Costituzione)’, si legge.

Dopo Modena, Verona, Pisa, Parma, Lamezia, anche a Roma sono in fase di affissione alcuni, pochi, cartelloni con questo messaggio.

La CNN dedica ampio spazio ai messaggi. La notizia rimbalza anche in Ucraina e trova spazio tra le news diffuse dall’agenzia Unian.

La CNN osserva, con una certa sorpresa, che il tema non ha alimentato troppe discussioni in Italia. “I poster di propaganda russa”, afferma l’emittente, “hanno cominciato ad apparire durante i mesi estivi, quando la maggior parte degli italiani è in vacanza”. I cartelloni, si fa notare, sono comparsi prima in alcune città del Nord, poi anche a Roma.

L’ambasciata ucraina è andata su tutte le furie ed ha pubblicato un post su X: “Siamo profondamente preoccupati dall’arroganza della propaganda russa nella Città Eterna. Chiediamo al Comune di Roma di di riesaminare la concessione dei permessi per tali manifesti che hanno un chiaro scopo di riabilitare l’immagine dello stato aggressore”.

La giornalista e attivista Agata Iacono precisa su L’Antidiplomatico che “la raccolta delle donazioni per i manifesti si è svolta pubblicamente a Roma alla Città dell’Altra Economia e l’affissione viene pubblicizzata da varie associazioni apartitiche pacifiste che da sempre attivano iniziative contro la guerra e la discriminazione, senza aver avuto alcun contatto con istituzioni russe”.

Nella capitale, i manifesti sono stati rimossi. In altri centri invece i cartelloni sono rimasti al proprio posto fino alla scadenza del periodo di esposizione. “Revocare le concessioni significherebbe, per il Comune della Città eterna, dimostrare inequivocabilmente che le minacce di uno Stato straniero, cui forniamo armi e soldi a discapito dei nostri interessi, sono più forti del diritto costituzionale italiano” denuncia la Iacono.

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