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23/09/2024

Libano - Israele bombarda a tappeto. Civili in fuga dal sud

Netanyahu ha affermato: “Stiamo affrontando giornate complesse. Ho promesso che avremmo cambiato l’equilibrio di potere nel nord, ed è esattamente ciò che stiamo facendo”. Sono queste le dichiarazioni dell’establishment israeliano diffuse nella giornata che ha visto massicci bombardamenti israeliani sul Libano con modalità e linguaggi che richiamano quelle adottate a Gaza: “Hezbollah usa i civili come scudi umani” (per cui i caccia israeliani bombardano i civili senza pietà).

Come a Gaza sui cellulari dei civili libanesi sono comparsi messaggi delle forze armate israeliane che invitano ad evacuare rapidamente. Centinaia di famiglie nel Libano meridionale infatti stanno fuggendo precipitosamente dalle zone sottoposte ai bombardamenti israeliani, ma questi ultimi hanno colpito anche alcuni quartieri a Beirut est e sud.

Le autorità sanitarie libanesi parlano finora di 274 morti sotto le bombe israeliane. Il ministero della Salute del Libano ha ordinato agli ospedali del sud e dell’est di sospendere tutti gli interventi chirurgici non urgenti per poter curare i feriti degli intensi attacchi israeliani. Il ministero “chiede a tutti gli ospedali” nei distretti del sud e dell’est del Libano “di sospendere tutti gli interventi chirurgici non essenziali per fare spazio alle cure dei feriti a causa dell’aggressione israeliana in espansione sul Libano”, si legge in una dichiarazione.

Nonostante i massicci bombardamenti si è assistito però al maggiore scambio di fuoco tra Israele e Hezbollah dall’8 ottobre a oggi. Se dall’inizio di questa mattina, le forze armate di Tel Aviv affermano di aver colpito oltre 800 obiettivi di Hezbollah nel sud del Libano e nella valle della Beqaa, nell’est del Paese, al confine con la Siria; da parte sua, Hezbollah – secondo il Times of Israel – ha lanciato oltre 200 razzi verso il nord di Israele. Esplosioni sono state sentite in serata anche ad Haifa.

Secondo Al Jazeera i razzi di Hezbollah hanno colpito siti nel Golan, in Galilea e Acri e alcuni sono caduti negli insediamenti israeliani a ovest di Salfit, a est di Qalqilya e a sud di Nablus in Cisgiordania, secondo i resoconti dei media palestinesi e israeliani. Le sirene hanno suonato in vaste aree, tra cui la cosiddetta Grande Tel Aviv e i siti vicino all’aeroporto Ben Gurion.

Una fonte vicina a Hezbollah ha detto a Middle East Eye di ritenere che gli attacchi israeliani siano un tentativo di sfollare la popolazione del Libano meridionale come rappresaglia contro gli attacchi di Hezbollah che hanno causato l’evacuazione degli israeliani dal nord di Israele. La fonte ha detto che Israele sta cercando di raggiungere il più alto livello possibile senza provocare una guerra totale come si era già vista nel 2006. “Non è ancora chiaro se gli israeliani vogliano espandere l’operazione verso Beirut perché sanno che questo renderebbe Haifa e Tel Aviv un obiettivo”.

Sul piano internazionale si registra la totale e colpevole inerzia dei governi europei che pure vedono messe a rischio le vite di centinaia di propri soldati inquadrati nel contingente UNIFIL dell’Onu alla frontiera tra Libano e Israele.

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