Solo una delle milioni di fake news sparate contro la rivoluzione bolivariana e il governo del Venezuela, confermato anche alle ultime elezioni. Il “candidato dell’opposizione”, dopo essersi proclamato vincitore ancor prima che la Commissione elettorale (un potere indipendente, in quel paese, non come in Italia dove è il Ministero dell'Interno a certificare i risultati), è poi fuggito in Spagna chiedendo “asilo politico” e raccontando di “essere stato costretto a lasciare il paese”.
Una semplice menzogna, per di più arrivata dopo che lo stesso Gonzales Urrutia, nell’ambasciata spagnola, aveva liberamente firmato una lettera alla presenza di Jorge e Delcy Rodriguez – rispettivamente presidente del Parlamento e vicepresidente del Venezuela – in cui riconosce la legittimità del voto popolare e quindi anche della presidenza di Maduro. Ieri il governo venezuelano ha reso pubblici sia la lettera che il video girato al momento dell’incontro.
In pratica, e per farla breve, l’ex diplomatico Gonzales Urrutia – che si era “distinto” in El Salvador come “consigliere” degli squadroni della morte, messi su dagli oligarchi locali assistiti dalla Cia – se n’è andato dal Venezuela con il consenso del governo Maduro e dopo aver spontaneamente riconosciuto i risultati elettorali. Giunto in Spagna, però, ha ripreso ad atteggiarsi a vittima, perseguitato, ecc. Un po’ come – qualche anno fa – il suo predecessore, Juan Guaidò, di cui si sono da tempo perse le tracce (le ultime segnalazioni lo davano dedito al narcotraffico).
Inutile dire che, anche in questo caso, la “libera informazione” occidentale si guarda bene dal verificare la propaganda imperiale... Qui di seguito il comunicato dell’ambasciata di Caracas in Italia, con la lettera, il video, ecc..
Una semplice menzogna, per di più arrivata dopo che lo stesso Gonzales Urrutia, nell’ambasciata spagnola, aveva liberamente firmato una lettera alla presenza di Jorge e Delcy Rodriguez – rispettivamente presidente del Parlamento e vicepresidente del Venezuela – in cui riconosce la legittimità del voto popolare e quindi anche della presidenza di Maduro. Ieri il governo venezuelano ha reso pubblici sia la lettera che il video girato al momento dell’incontro.
In pratica, e per farla breve, l’ex diplomatico Gonzales Urrutia – che si era “distinto” in El Salvador come “consigliere” degli squadroni della morte, messi su dagli oligarchi locali assistiti dalla Cia – se n’è andato dal Venezuela con il consenso del governo Maduro e dopo aver spontaneamente riconosciuto i risultati elettorali. Giunto in Spagna, però, ha ripreso ad atteggiarsi a vittima, perseguitato, ecc. Un po’ come – qualche anno fa – il suo predecessore, Juan Guaidò, di cui si sono da tempo perse le tracce (le ultime segnalazioni lo davano dedito al narcotraffico).
Inutile dire che, anche in questo caso, la “libera informazione” occidentale si guarda bene dal verificare la propaganda imperiale... Qui di seguito il comunicato dell’ambasciata di Caracas in Italia, con la lettera, il video, ecc..
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Venezuela riafferma il suo impegno a rispettare gli accordi internazionali
Venezuela riafferma il suo impegno a rispettare gli accordi internazionali
In base alle dichiarazioni del Presidente della Asamblea Nacional, Jorge Rodríguez di ieri 18 settembre, il Venezuela desidera chiarire la sua ferma posizione riguardo alle recenti azioni e false dichiarazioni del cittadino Edmundo González Urrutia, manifestate attraverso una lettera contenente informazioni che non riflettono la posizione ufficiale dello Stato venezuelano né, tanto meno la veridicità dei fatti.
González Urrutia ha realizzato dichiarazioni contrarie ai principi e agli accordi internazionali difesi dal Venezuela, il che costituisce una grave distorsione della realtà. Durante una conferenza stampa ieri, mercoledì 18 settembre, il presidente della Asamblea Nacional de la República Bolivariana de Venezuela, Jorge Rodríguez ha mostrato una lettera firmata dall’ex candidato Edmundo González Urrutia il giorno 7 settembre 2024 insieme a delle foto che testimoniano il clima dell’incontro presso l’Ambasciata spagnola a Caracas (si allegano documento, foto e video).
Il deputato venezuelano ha inoltre ribadito che il contatto iniziale per la richiesta dell’asilo politico fu avviato proprio da González Urrutia e che, la suddetta lettera fu letta e firmata alla presenza dell’ambasciatore spagnolo in Venezuela, che però non appose la sua firma per mancanza di autorizzazione.
Le foto e i video, fino a questo momento di carattere riservato, mostrano il momento in cui l’ex candidato firma la lettera, confermando che l’incontro si è svolto in modo cordiale e senza coercizione, con la partecipazione del presidente della Asamblea Nacional Jorge Rodríguez e della vicepresidenta Delcy Rodríguez in rappresentanza del capo di Stato Nicolás Maduro.
Ieri 18 settembre, González Urrutia, ha pubblicato un video sui suoi canali social sostenendo “di essere stato costretto a lasciare il paese”. Jorge Rodríguez ha prontamente smentito queste affermazioni, dando a González Urrutia 24 ore per ritrattare e definendo la sua versione una “menzogna codarda”.
Rodríguez ha ribadito che la lettera di González Urrutia riconosce la legittimità delle istituzioni venezuelane, compresi i cinque poteri dello Stato, e che lo stesso González ha cercato attivamente un dialogo con le autorità venezuelane prima della sua partenza. Nel documento, indirizzato al presidente della Asamblea Nacional, Jorge Rodríguez, González Urrutia riconosce l’autorità del Tribunale Supremo di Giustizia e la sentenza che convalida la vittoria del presidente Nicolás Maduro Moros.
Il Parlamentario venezuelano ha espresso perplessità sul comportamento di González Urrutia anche per la sua “condizione di asilo politico in Spagna, Urrutia potrebbe violare gli obblighi derivanti dal suo status”. Gonzales ribadendo che “il Venezuela ha sempre rispettato gli accordi internazionali in materia di asilo” ricorda che “la partenza di González Urrutia verso la Spagna è stata approvata dal governo venezuelano”.
Il Presidente della Asamblea Nacional ha invitato la comunità internazionale a non lasciarsi ingannare da dichiarazioni prive di fondamento che, lungi dal contribuire alla diplomazia e alla pace, cercano di generare confusione. Il Venezuela continuerà ad agire in conformità con i suoi principi di sovranità, autodeterminazione del popolo e rispetto dei diritti umani.
Inoltre, il deputato venezuelano ha reiterato che la Repubblica Bolivariana del Venezuela ribadisce la sua volontà di continuare a lavorare con gli Stati e le organizzazioni internazionali per garantire il rispetto dei trattati e degli accordi che promuovono la giustizia e i diritti fondamentali.
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