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23/09/2024

Alluvioni, va spezzato il paradigma Emilia Romagna

Cinque anni fa proponemmo la cancellazione della legge regionale urbanistica, uno strumento che fornisce i mezzi per aumentare la cementificazione dei territori. Dopo tre alluvioni in due anni Lepore ha dichiarato che quella legge è stato un errore che ha deregolato così tanto da riportare agli anni ’60, ammettendo la responsabilità nei disastri di questi giorni visto che Regione e Comuni hanno continuato ad usarne i meccanismi per garantire sempre più consumo di suolo.

Oggi la promessa è che “De Pascale ha detto che farà” la nuova legge. Se il centrosinistra fosse serio, dovrebbe pubblicare immediatamente il testo della nuova legge in modo che queste elezioni diventino un’occasione per discuterla.

Affidarsi alla buona parola di De Pascale non può certo bastare, perché su questo tema ha un curriculum spaventoso.

Se è vero che “il cerino è stato lasciato in mano ai sindaci” come dice Lepore, De Pascale l’ha usato per appiccare l’incendio, visto che Ravenna è la seconda città in Italia per consumo di suolo, seconda solo a Roma!

E che incendio: tra i tanti mostri nati sotto la sindacatura di De Pascale c’è anche il rigassicatore, letteralmente una bomba ancorata poco fuori città al modico costo di 1 miliardo e 300 milioni, senza che ci sia neanche nessun vantaggio in bolletta.

La verità è che il cemento e il consumo di suolo sono un meccanismo economico troppo forte in questa regione. Lo stesso Lepore si affretta a rivendicarsi il “cemento buono”: quello per la linea del tram al servizio di Farinetti, quello per le ex aree militari (per cui viene vantato un nuovo accordo ogni anno, ma restano vuote a marcire). Forse per pudore, Lepore evita di nominare il Passante di Mezzo.

Bisogna rompere con i grandi gruppi economici di cui il Partito Democratico e i suoi alleati sono i primi garanti politici, hanno governato questa regione e gran parte dei comuni per decenni senza interruzioni mettendo in cantiere tutto quello che serviva alle filiere del cemento e della logistica. Ora serve rompere con queste filiere e col sistema-PD.

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