Le forze armate israeliane hanno effettuato decine di attacchi nel Libano meridionale, nella zona di Mahmoudiyeh. Lo riferiscono fonti della sicurezza libanese, secondo le quali si tratta dei bombardamenti più intensi dal 7 ottobre scorso. I caccia israeliani hanno colpito nel sud del Libano a partire dal pomeriggio di ieri e i bombardamenti sono stati effettuati in diverse ondate, mentre alcuni jet di Israele hanno sorvolato anche la capitale Beirut. Il tutto mentre il leader di Hezbollah, Nasrallah, teneva il suo atteso discorso pubblico.
Ma la reazione di Hezbollah agli attentati israeliani di martedì e mercoledì non si è fatta attendere. Una serie di razzi e droni (circa 55) nella giornata di ieri hanno colpito le postazioni israeliane uccidendo due soldati e ferendone una decina.
Secondo quanto scrive Axios, citando un alto funzionario americano a condizione di anonimato, Washington ha inviato messaggi a Israele e Hezbollah, pubblicamente e privatamente, sulla necessità di fermare l’escalation. Secondo l’emittente israeliana Kan, la Casa Bianca mira a ritardare una guerra in piena regola in Medio Oriente almeno fino a dopo le elezioni del 5 novembre ma, secondo quanto scrive oggi il Wall Street Journal, l’obiettivo di una intesa su Gaza tra Israele e Hamas viene ritenuto irraggiungibile da alcuni funzionari statunitensi che hanno lavorato sui negoziati.
Hezbollah ha intanto riconosciuto internamente l’esistenza di una crepa nella sua rete interna e sta ora indagando sull’entità di questa violazione della sicurezza. “Ciò significa la presenza di agenti di alto livello che il Mossad è stato in grado di reclutare per violare la rete interna del gruppo”, ha detto una fonte. “Hezbollah sospetta che il livello di infiltrazione all’interno dei suoi ranghi, anche nella sua cerchia ristretta di leadership, sia probabilmente significativo, altrimenti questo attacco non avrebbe avuto luogo”, riferisce il Middle East Eye.
Ma la reazione di Hezbollah agli attentati israeliani di martedì e mercoledì non si è fatta attendere. Una serie di razzi e droni (circa 55) nella giornata di ieri hanno colpito le postazioni israeliane uccidendo due soldati e ferendone una decina.
Secondo quanto scrive Axios, citando un alto funzionario americano a condizione di anonimato, Washington ha inviato messaggi a Israele e Hezbollah, pubblicamente e privatamente, sulla necessità di fermare l’escalation. Secondo l’emittente israeliana Kan, la Casa Bianca mira a ritardare una guerra in piena regola in Medio Oriente almeno fino a dopo le elezioni del 5 novembre ma, secondo quanto scrive oggi il Wall Street Journal, l’obiettivo di una intesa su Gaza tra Israele e Hamas viene ritenuto irraggiungibile da alcuni funzionari statunitensi che hanno lavorato sui negoziati.
Hezbollah ha intanto riconosciuto internamente l’esistenza di una crepa nella sua rete interna e sta ora indagando sull’entità di questa violazione della sicurezza. “Ciò significa la presenza di agenti di alto livello che il Mossad è stato in grado di reclutare per violare la rete interna del gruppo”, ha detto una fonte. “Hezbollah sospetta che il livello di infiltrazione all’interno dei suoi ranghi, anche nella sua cerchia ristretta di leadership, sia probabilmente significativo, altrimenti questo attacco non avrebbe avuto luogo”, riferisce il Middle East Eye.
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Nasrallah: “Abbiamo subito un duro colpo ma non fermeremo le azioni della Resistenza fino al cessate il fuoco a Gaza”
Nasrallah: “Abbiamo subito un duro colpo ma non fermeremo le azioni della Resistenza fino al cessate il fuoco a Gaza”
Il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, ha parlato ieri pomeriggio con un discorso molto atteso dopo la doppia ondata di attentati israeliani in Libano. Ammettendo che la sua organizzazione ha ricevuto “un duro colpo” dopo gli attacchi che hanno preso di mira migliaia di dispositivi di comunicazione utilizzati dall’organizzazione, ha affermato che Hezbollah sarà in grado di sopravvivere all’attacco.
Nasrallah ha detto nel suo primo discorso televisivo che Israele intendeva uccidere almeno 5000 persone martedì e mercoledì. “In un minuto di martedì, il nemico intendeva uccidere più di quattromila persone, supponendo che fossero giovani di Hezbollah”. “Volevano uccidere almeno cinquemila esseri umani in due minuti”, ha detto poi riferendosi alle due ondate di attacchi di martedì e mercoledì.
“Ma la cosa più importante è che l’attacco non ti uccida, non importa quanto sia grave”, ha detto il leader di Hezbollah, affermando che il suo partito non porrà fine alle sue operazioni militari a sostegno dei palestinesi fino a quando non sarà raggiunto un cessate il fuoco a Gaza.
“La resistenza libanese non si fermerà prima di un cessate il fuoco. Lo dico chiaramente, non importano i sacrifici e le conseguenze”, ha detto nel suo primo discorso televisivo dopo le esplosioni che hanno preso di mira i dispositivi di comunicazione utilizzati dai membri di Hezbollah questa settimana. “La resistenza in Libano non fermerà il suo sostegno al popolo di Gaza, della Cisgiordania e a coloro che sono soggetti a ingiustizie in Terra Santa”, ha aggiunto Nasrallah.
Per quanto riguarda la natura della risposta di Hezbollah, Nasrallah ha affermato che, data la natura dello scontro, dovrà essere forte e senza precedenti nella storia della resistenza, non avrebbe parlato del luogo, del tempo o del modo della risposta attesa dal partito, sottolineando che “le notizie saranno ciò che vedrete, non ciò che sentirete”.
Ha ammesso che il partito ha subito un grave colpo sul piano della sicurezza che non ha precedenti nella storia della resistenza in Libano, ma ha sottolineato che “questo grande e forte colpo non ci ha fatto cadere e non ci farà cadere” e che “la guerra è come un dibattito”, un giorno tocca a noi e un giorno tocca a voi.
Il leader di Hezbollah, ha detto che gli israeliani non saranno in grado di tornare alle loro case nel nord di Israele senza un cessate il fuoco a Gaza.
“Non sarete in grado di riportare i coloni e gli usurpatori di terra al nord. Vi sfido”, ha detto, rivolgendosi al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e al ministro della Difesa Yoav Gallant. “L’unico modo per farli tornare indietro è porre fine all’assalto e all’aggressione a Gaza e alla Cisgiordania, al contrario, quello che state facendo aumenterà lo spostamento di persone dal nord, e lo sapete bene”, ha aggiunto Nasrallah.
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Dopo il discorso di Nasrallah, il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha detto che Israele continuerà la sua azione militare contro Hezbollah anche se la nuova fase della guerra include “rischi significativi”. La prossima settimana, Netanyahu dovrebbe parlare all’Assemblea generale delle Nazioni Unite venerdì 27 settembre e trascorrerà il fine settimana negli Stati Uniti riferisce il sito di notizie Ynet, senza citare fonti. Il Times of Israel riferisce di una tesa discussione all’interno del gabinetto di sicurezza israeliano, la riunione prevista per domani è stata rinviata a lunedì.
Secondo indiscrezioni Netanyahu crede che una guerra totale in Libano non diminuirà la pressione militare di Israele su Hamas a Gaza, mentre il ministro della Difesa Yoav Gallant sostiene che, sebbene le forze armate siano pronte per una guerra del genere, richiederà che alcune forze vengano ritirate da Gaza e danneggerà le possibilità di ritorno degli ostaggi.
Einav Zangauker, il cui figlio Matan è tenuto in ostaggio a Gaza, in una conferenza stampa del gruppo di familiari degli ostaggi, ha denunciato che il primo ministro Benjamin Netanyahu ha “deciso di spostare il centro di gravità della guerra a nord e di abbandonare gli ostaggi a morire nei tunnel”.
Da Gaza intanto sono stati lanciati due razzi verso la città israeliana di Ashkelon, non risultano vittime.
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