Presentazione


Aggregatore d'analisi, opinioni, fatti e (non troppo di rado) musica.
Cerco

12/12/2024

Guerra in Ucraina - Kiev lancia ATACMS contro la Russia. Mosca: “Non resteranno senza risposta”

Le forze armate ucraine in mattinata, hanno lanciato sei missili ATACMS forniti dagli Stati Uniti contro un aeroporto militare a Taganrog, nella regione russa di Rostov.

I missili sono stati tutti abbattuti o deviati dai sistemi di guerra elettronica di Mosca. “Questo attacco da parte di armi occidentali a lungo raggio non rimarrà senza risposta e verranno prese misure appropriate”, ha annunciato il ministero della Difesa russo.

La caduta dei frammenti delle armi occidentali intercettate ha lievemente danneggiato alcuni edifici del sito russo, automobili civili e veicoli militari. Non sono stati segnalati feriti o morti.

La Russia afferma di avere anche intercettato e distrutto 16 droni ucraini lanciati contro il proprio territorio.

Sul campo di battaglia si segnala una dichiarazione del comandante delle forze armate ucraine secondo cui “Le battaglie nella città di Pokrovsk, nella provincia di Donetsk, sono eccezionalmente dure e richiedono ai vertici militari ucraini di prendere decisioni non convenzionali”.

Per Syrskyi, “l’esercito ucraino è svantaggiato, soprattutto in termini di truppe sul campo: le truppe russe superano in numero le unità ucraine e stanno mandando avanti tutte le forze disponibili”.

Il comandante ucraino non ha spiegato quali tipo di decisioni non convenzionali sono necessarie in questa fase del conflitto, ma ha detto che una priorità è di consegnare sufficienti quantità di munizioni alla prima linea. Pokrovsk è un importante snodo logistico per le forze ucraine nell’est del paese ed è stata teatro di pesanti combattimenti negli ultimi mesi. Secondo diverse fonti di monitoraggio del conflitto le forze militari russe stanno avanzando e si trovano ora a soli 3 chilometri dalla città.

I russi hanno conquistato Kurakhovo, una città nella parte occidentale della DPR, situata a 46 chilometri da Donetsk e a 30 chilometri a sud di Prokorvska.

Nelle cancellerie occidentale si continua a delineare scenari sul futuro del conflitto e della sua possibile conclusione. Tra le ipotesi quelle di duecentomila soldati sul terreno, sotto la responsabilità dei principali Paesi europei. Sono queste le dimensioni della forza di peace keeping da schierare lungo la linea di contatto fra Russia e Ucraina, secondo lo staff di Donald Trump che si insedierà a gennaio alla Casa Bianca. Lo schieramento diverrebbe operativo se e quando Mosca e Kiev accetteranno un cessate-il-fuoco e a condizione che i governi europei siano disposti e in grado di sostenere un contingente simile.

Secondo il Corriere della Sera “agli europei non resterebbe che schierare in Ucraina un contingente di pace sotto le bandiere nazionali di ciascun Paese; il Cremlino non accetterebbe una forza sotto l’ombrello Nato lungo quelli che considera i propri confini”.

Il quotidiano riferisce che i colloqui a Washington tra emissari ucraini e membri di quella che sarà la nuova amministrazione USA, hanno rivelato l’impressione piuttosto netta che Trump abbia fretta di regolare la questione per concentrarsi sul quadrante dell’Indo-Pacifico e sul contenimento della Cina. Gli statunitensi in Ucraina puntano a un cessate-il-fuoco anche imperfetto purché rapido. “Quick and dirty”, sono state le parole ripetute più volte: una tregua “sporca e veloce”. Per il Corriere “è già chiaro fra l’altro che agli ucraini non saranno offerte garanzie di sicurezza né da parte della Nato, né degli Stati Uniti”.

Fonte

Nessun commento:

Posta un commento